Il Forte sul Fiume

«Sì, lo fa spesso. Anche tu mi chiami così di tanto in tanto. I miei
amici e familiari mi chiamano tutti Cay.»
«Proprio così!» sorrise, quasi avesse dimostrato il suo
ragionamento. «L'uomo dalla tunica gialla... pensi che sia venuto
qui?»
«Cosa?»
«Cosa pensi? Accidenti, com'è scomodo stare seduta quassù.» Si
levò rapida e si mise cavalcioni sul tronco, sistemandosi in fretta la
veste prima di tornare a rivolgersi a me. «Quell'uomo è scappato
perché ti conosceva e naturalmente credeva che anche tu l'avessi
riconosciuto. Sapeva che tu eri Merlino di Camelot, ed è fuggito
perché capiva che il saperlo era pericoloso. Pericoloso per te.
Perché? Semplice. Perché voleva vendere l'informazione a qualcuno
che l'avrebbe pagato per averla.
Anche Derek ti conosceva, quando siamo arrivati. Merlino di
Camelot, così si è rivolto a te, e non ha esitato a dirti che non
potevamo fermarci, perché la notizia che Merlino si trovava a
Ravenglass avrebbe portato qui orde di nemici dalla Cornovaglia e
dalla Cambria e da ogni altro luogo in cui si è a conoscenza che
Merlino è il tutore del piccolo Artù Pendragon. Quanta gente hai
incontrato da quando siamo arrivati? Altri che conoscono il tuo
nome?»
«Parecchi.»
«Come ti chiamano? Merlino?» Annuii.
«Derek ti ha mai chiamato Caio?»
«No.»
«Neppure Cay?»
«Assolutamente no.»
«Bene. Allora è chiaro. Quando hai intenzione di andare a vedere
il forte? Domani?»
«Sì, domani mattina, ma non capisco quello che a te è tanto
chiaro.»
Scosse la testa lentamente, un lieve sorriso sulle labbra, gli occhi