Il Forte sul Fiume

invadendo la Northumbria, il che lo avrebbe messo in conflitto con
Vortigern e i suoi mercenari danesi. Nessuno dei presenti dubitava
che l'invasione si sarebbe arrestata lì. I danesi di Hengist gli
avrebbero dato sufficiente filo da torcere, anzi, gli avrebbero fatto
desiderare di esser rimasto nel suo brumoso nord. A Camelot non si
avevano nuove di Vortigern e Hengist, e Ambrogio ne desumeva
perciò che fossero entrambi vivi e vegeti. Se così non fosse stato,
ragionò, gli uomini del giovane Horsa, non più trattenuto dal pugno
di ferro di suo padre Hengist, si sarebbero già riversati verso sud e
verso ovest.
Ho il sospetto che con un pubblico che pendeva dalle sue labbra
in quel modo, Ambrogio avrebbe potuto facilmente andare avanti
per molto più a lungo di quanto fece, ma aveva altro per la testa e il
pomeriggio avanzava inesorabile, perciò si accomiatò dai suoi
ascoltatori. Le sue truppe non conoscevano né il forte né il loro
nuovo accampamento, disse, e voleva sincerarsi che tutto stesse
andando per il meglio e che fosse bene organizzato il loro primo
pasto a Mediobogdum. Si allontanò, lasciandoci tutti a rimuginare
sulle notizie che ci aveva dato a eccezione di Artù e dei tre ragazzi,
che gli trottarono subito dietro come cani bene addestrati. Poco
dopo trovai anch'io una scusa per ritirarmi nei miei quartieri e me ne
rimasi per un bel po', nella penombra che avanzava, a riflettere su
tutto ciò che avevo sentito in quella giornata.
La cosa cui dedicai la maggior parte dei miei pensieri fu la
questione delle spade da addestramento. Il modo di usarle era un
problema che mi assillava già da tempo, anche se prima pensavo di
poter disporre di una sola nuova spada, oltre alla stessa Excalibur. In
teoria, Artù avrebbe usato la spada da addestramento per imparare
più tardi a maneggiare Excalibur e a trarne il meglio. Ma la cosa non
era così semplice e il primo problema era il pericolo che chiunque
usasse una simile arma, esperto o novellino che fosse, si ferisse
accidentalmente. Una lama che poteva tagliare il ferro avrebbe
attraversato carne e ossa come fossero burro. Dovevo assolutamente
familiarizzare io stesso con i trucchi e le particolarità di quelle armi, e
ben prima che Artù ne prendesse in mano una.
Ricordavo perfettamente che lo stesso Publio Varro si era ferito
all'avambraccio con la prima delle spade lunghe forgiate da Equo.