Il Forte sul Fiume

tutto ciò che devono sapere per svolgere al meglio i compiti che li
aspettano, per ottenere i risultati che chiederai loro di ottenere. Senti
e comprendi ciò che ti vado dicendo, Artù?»
«Sì, Merlino, lo sento e lo comprendo» annuì finalmente con
convinzione, i grandi occhi dorati spalancati e solenni. «Però vorrei
almeno che i miei amici imparassero a usare i bastoni.»
Risi divertito. «Allora credo proprio che dovrai insegnarglielo tu,
perché nessuno di quelli che sono qui per addestrarti ne avrebbe il
tempo. Sei disposto a farlo? Pensi davvero di esserne capace?»
Mi guardò tranquillo, gli occhi fermi e pieni di fiducia in se stesso.
«Sì, penso di sì, se me ne darai il permesso.»
Scossi le spalle, sorridendo. «Non mi verrebbe neanche in mente
di impedirtelo. Dirò a Mark di distribuire i bastoni necessari. Quanti
dei tuoi amici vogliono imparare subito, fin da oggi?»
«Sette.» Non ebbe alcun bisogno di contare.
«Benissimo. Avrai sette spade di legno entro domani, o al
massimo dopodomani, secondo il tempo a disposizione di Mark per
metterle sul suo tornio. Ora va' via, e lasciami lavorare.»
Ci misi poco più di una settimana ad abituarmi alla vista di Artù e
dei suoi tre "satelliti" che insegnavano ai loro amici meno privilegiati
l'uso dei bastoni che gli altri ragazzi avevano loro invidiato così a
lungo. Sulle prime pensai che fosse un gioco passeggero, che si
sarebbero ben presto stancati - sia gli allievi, sia i maestri - della dura
disciplina e della fatica quotidiana necessarie per ottenere dei
risultati, soprattutto se aggiunte alla normale routine dei ragazzi. Ma
mi sbagliavo, e osservai con crescente ammirazione i sette ragazzini
diventare sempre più efficienti nel battersi con i bastoni. Il loro
numero salì da sette a tredici, poi a diciassette, e Artù era infaticabile
nelle attenzioni che dedicava a ciascuno di loro.
Ripensandoci oggi, capisco che il valore di Artù, gli incredibili
risultati che ottenne in seguito, provenivano dalle forze esterne che
contribuirono a forgiarne il carattere, ma forse ancor di più dai
talenti sepolti dentro di lui. Negli anni a venire avrebbe incontrato
molti potenti - re e principi, capi-tribù e generali - che gli avrebbero
sottoposto svariati modelli diversi di come trattare i suoi uomini,