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Il Forte sul Fiume

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sembrava cadergli dalla carne, e divenne così magro che a volte<br />

sembrava di vedergli le ossa. Le febbri lo afferravano e lo lasciavano<br />

a intermittenza, facendolo sudare e delirare per notti intere.<br />

Sulle prime era abbastanza forte per mangiare da solo, e per<br />

qualche settimana fece anche un po' di scena, protestando per il<br />

fatto che Shelagh non lo faceva scendere dal letto, ma man mano<br />

che si faceva più debole e il tremito delle mani aumentava, sfamarlo<br />

divenne un compito per le donne o per qualsiasi altra persona<br />

passasse di là, e tutti lo facevano con grande amore e infinita<br />

pazienza. Infine anche mangiare in quel modo gli fu impossibile, e la<br />

sua dieta si ridusse a un po' di miele diluito nell'acqua, che succhiava<br />

da un pezzo di stoffa, come un gattino appena nato, e ci rendemmo<br />

conto che per il nostro coraggioso e meraviglioso Lucano la fine si<br />

avvicinava.<br />

Ero sconvolto dal dolore e rifiutai, per un tempo lunghissimo di<br />

accettare l'evidenza di quella morte imminente. Divenni così<br />

ossessionato dall'idea che Lucano dovesse sopravvivere da divenire<br />

inavvicinabile, aggredendo tutti quelli che mi sembravano troppo<br />

pessimisti. La gente cominciò a starmi lontano per non subire il mio<br />

umore intrattabile e solo Tressa e Shelagh mostravano una pazienza<br />

sovrumana nei confronti della mia disperazione, e furono loro a<br />

trasportarmi nel mio letto, la notte che Lucano se ne andò.<br />

Ero sveglio da tre giorni e tre notti - come lo erano anche loro,<br />

ma dandosi il cambio - passando il tempo seduto accanto al letto di<br />

Lucano. Quando Tressa mi scosse per svegliarmi, aveva gli occhi<br />

spiritati e invasi dal terrore, che mi contagiò in un istante. Lucano era<br />

fuggito, gridò, fuori nella neve, semi-nudo. Ricordo che mentre mi<br />

gettavo addosso qualcosa pensai che fosse stato rapito. Non sarebbe<br />

mai riuscito a camminare da solo, pensai. Shelagh era ormai sveglia,<br />

e il suo sguardo calmo e determinato mi infuse la forza che non<br />

provavo. La mandai a svegliare gli altri poi corsi fuori, seguito da<br />

Tressa, e mi misi a seguire le orme di Lucano nella neve.<br />

Le seguii per più di settanta passi, fino alla scalinata che portava<br />

<strong>sul</strong> parapetto, e lì lo trovai, raccolto dove era caduto lateralmente<br />

sui primi, scivolosi gradini innevati. Donuil e Benedetto, i primi ad<br />

arrivare, mi trovarono seguendo i miei ululati di pianto

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