Il Forte sul Fiume

gente importante? Il posto in cui vivono sarà anche lussuoso, lo
ammetto, ma si tratta di persone come tutte le altre. Be', forse alcune
effettivamente sono alquanto straordinarie, ma non vedo perché ti
dovrebbe preoccupare, anzi, tu vali quanto chiunque di loro, anzi
più della maggior parte di loro. Certo che ti voglio lì accanto a me, e
non m'interessa se come moglie, amante o concubina. Anzi, vorrei
che tu fossi mia moglie, ma che restassi anche la mia amante e la mia
lasciva concubina.»
Un pensiero che non riuscii a decifrare passò nei suoi occhi e la
allontanò nuovamente. «Cos'è questa storia di essere tua moglie?
Sono anni che viviamo insieme e non mi hai mai parlato di
matrimonio. Pensavo che tra noi due non fosse necessario, e credevo
che lo pensassi anche tu.»
«Sì, lo pensavo, ma ora è diverso...» risposi. In realtà le cose erano
cambiate in quel preciso istante, dopo aver provato l'improvvisa
paura che Tressa non volesse seguirmi. Il voto che avevo preso di
non risposarmi mai più, in quel breve istante, era stato riesaminato,
trovato stupido e infantile, e rifiutato.
«Diverso? Come? E come mai così di colpo? Non sarà che la
nostra vita quassù non sarebbe presentabile a Camelot? Non sarà che
i tuoi amici potenti sarebbero scandalizzati di vederti vivere con una
popolana, che per giunta non è nemmeno tua moglie?»
«O potenti dèi! Ma la sentite, questa donna? Tressa! Non è questo
che intendevo! Volevo solo dire che il mio amore per te è cresciuto
al punto che non voglio più starti accanto senza essere tuo marito.
Sei la mia amica, la mia amante, la mia confidente. Che tu giaccia
con me per poi alzarti e tornartene a casa a dormire da sola, questo,
d'ora in avanti, non lo accetterò più.» La ripresi fra le braccia,
sentendo l'esitazione con cui si lasciò abbracciare. «C'è una casa che ti
aspetta, a Camelot, amore mio» sussurrai nei suoi capelli. «Il tuo
posto è quello di padrona della casa che fu del mio prozio Varro e
della mia prozia Luceia, e questo comporta che tu diventi non solo
la mia amica e amante dichiarata, ma anche la mia sposa.» Mi
guardò, gli occhi nuovamente gonfi di lacrime. Poi la sua mano si
posò dolcemente sulla mia nuca e abbassò la mia bocca verso la sua.
Ciò che seguì, per un tempo tutt'altro che breve, è cosa di cui non c'è