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Il Forte sul Fiume

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isogno che io scriva, né che altri ne sappiano alcunché.<br />

<strong>Il</strong> giorno dopo parlai ai residenti di Mediobogdum, raccolti nello<br />

slargo al centro del forte, e annunciai la mia decisione di tornare a<br />

Camelot, ripetendo più volte che non consideravo nessuno di loro<br />

vincolato alla mia volontà. Chiunque avesse deciso - a primavera,<br />

quando l'ultima guarnigione avrebbe abbandonato il forte - di<br />

rimanere lassù, lo avrebbe fatto con la mia benedizione e il mio<br />

appoggio, e chiunque fosse venuto a vivere nel forte da Ravenglass e<br />

avesse deciso di venire a Camelot con noi, sarebbe stato il<br />

benvenuto.<br />

Quando finii di parlare ci fu un lungo silenzio, rotto alla fine da<br />

un possente rutto di Dedalo. Quando le risate si furono quietate,<br />

Ded disse: «Bene, ora che ci siamo liberati di quell'aria viziata,<br />

occupiamoci di problemi più concreti. La mia proposta è di<br />

compilare un inventario di tutto ciò che possediamo: nei magazzini,<br />

in armeria, in infermeria, nelle case e in qualsiasi altro posto. Tutto<br />

ciò che decideremo di non portare con noi, lo lasceremo alla gente<br />

di Derek, e saranno certamente molti carri di materiale. Che scribi e<br />

funzionari si mettano al lavoro dunque, e noi, come facciamo<br />

sempre, troveremo poi il modo di migliorare il ri<strong>sul</strong>tato dei loro<br />

sforzi. A te, Cay, dico che se sei sicuro di voler partire dopo<br />

l'inverno, dovresti farlo sapere ai nostri compatrioti a Camelot, e<br />

farlo subito, prima che cada la prima neve, altrimenti Ambrogio<br />

organizzerà la partenza del prossimo contingente di primavera. Se<br />

fossero in perlustrazione, potremmo anche non incrociarli lungo la<br />

strada, il che sarebbe comico e tragico allo stesso tempo».<br />

Così ci mettemmo al lavoro. Dopo una settimana, un plotone di<br />

dieci uomini a cavallo partì per Camelot recando una mia lettera per<br />

Ambrogio, che annunciava il nostro arrivo sotto le mura entro un<br />

mese dalla scomparsa delle ultime nevi. Ci accingemmo a smontare<br />

sistematicamente il rifugio che ci eravamo costruiti a Mediobogdum.<br />

<strong>Il</strong> forte era rimasto vuoto per duecento anni prima del nostro arrivo,<br />

e dopo la nostra dipartita ne sarebbero forse passati altri duecento,<br />

prima che qualcuno vi abitasse di nuovo.<br />

Tressa cominciò subito a imballare gli oggetti che ci circondavano<br />

nella vita di tutti i giorni. Mi accorsi dopo qualche giorno che ogni

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