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Il Forte sul Fiume

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Avevano subito scoperto che due lame di quel metallo, se impiegate<br />

l'una contro l'altra, si comportavano in modo diverso da qualunque<br />

altra spada avessero mai visto prima. Le due lingue di metallo<br />

temperato, ciascuna incapace di intaccare l'avversaria, rimbalzavano<br />

e saltavano gridando, fameliche e potenti, il vigore accentuato dal<br />

lungo arco che percorrevano, dato che erano più lunghe. E quelle<br />

lame erano di mero ferro temperato, prive del magico componente -<br />

il misterioso metallo della Pietra del Cielo - che dava a Excalibur la<br />

sua terribile forza e il suo filo incorruttibile. L'elsa di Excalibur, mi<br />

consolavo, avrebbe compensato in parte il pericolo, deviando i colpi<br />

che scivolavano lungo la lama e che potevano altrimenti giungere<br />

<strong>sul</strong>l'avambraccio, ma non potevo certo affidarmi solo alle else per la<br />

protezione del ragazzo.<br />

Ora però avremmo avuto due doppioni di Excalibur. Ben presto<br />

giunsi alla conclusione che avrei dovuto includere Dedalo, Rufio e<br />

Donuil nella sperimentazione del piano di addestramento. Noi<br />

quattro avremmo studiato le proprietà e il comportamento delle<br />

spade, e determinato ciò che chi le usava avrebbe dovuto aspettarsi<br />

o non aspettarsi da loro. Nel frattempo i ragazzi avrebbero affinato<br />

la loro perizia nel battersi con i bastoni di legno, accumulando nel<br />

contempo la forza muscolare e la velocità di riflessi che servivano.<br />

Poi, man mano che noi adulti scoprivamo le tecniche necessarie per<br />

dominare le nuove spade, le avremmo trasmesse ai ragazzi sotto<br />

forma di movimenti da eseguire con bastoni sempre più pesanti, in<br />

modo che imparassero a usare al meglio le lunghe spade prima<br />

ancora di averle mai viste. Una volta formulato quel progetto riuscii<br />

finalmente a rilassarmi, sentendo nel mio cuore che quella era la<br />

strada giusta.<br />

Più tardi quella notte, quando tutti erano a letto da tempo,<br />

Ambrogio, che aveva srotolato il suo giaciglio nella mia stanza, mi<br />

svegliò, per portarmi con sé a ispezionare la guardia. Era la prima<br />

notte del nuovo ordine di Mediobogdum e mi avrebbe fatto bene<br />

familiarizzare subito con la routine. Era una splendida notte d'estate,<br />

senza nuvole e piena di stelle. Inspiravo profondamente l'aria<br />

notturna, godendomi la passeggiata lungo tutto il perimetro delle<br />

mura. Parlammo con ognuna delle sentinelle, trovandole tutte

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