Il Forte sul Fiume

nemico. Gli aggressori potevano avvicinarsi soltanto dalla strada, o
imboccandola dal passo lassù o dalla valle laggiù. Se fossero arrivati
dalla valle a occidente per attaccare la porta su quel versante,
avrebbero dovuto lasciare la strada, arrampicarsi su per un erto
pendio e affrontare un terreno aspro: un'impresa ardua e pericolosa.
L'unica alternativa, la stessa per chi avesse sferrato l'attacco dal passo,
era di seguire la strada e aggredire la porta orientale dall'alto, dove si
trova un campo di parata, come quello di Camelot. Quando era qui
di stanza, la guarnigione, che di sicuro vigilava sulle alture su questo
lato della strada, avrebbe rappresentato una minaccia per chiunque
si fosse avvicinato. Dalla parte opposta le mura settentrionali
costeggiano, per un tratto, una scarpata. Nessun esercito potrebbe
superarla.» Tacqui notando l'attenzione con cui mi aveva ascoltato.
«Che tipo di porte ti aspetti di trovare nella cinta?»
Il ragazzo esitò, poi si volse a guardare gli altri che sui loro cavalli
aspettavano.
«Non preoccuparti, ragazzo. Ci aspetteranno; attendo la tua
risposta.»
Tornò a posare lo sguardo su di me, poi lo abbassò fissando un
punto tra lui e il terreno, quindi levò i suoi straordinari occhi color
dell'oro.
«Le mura orientali di certo avranno una doppia porta grande
come questa, visto che sono dalla parte del campo di parata. E su
quel versante saranno ben fortificate. Ci saranno porte doppie anche
sul lato occidentale della cinta, ma più piccole; da lì sicuramente si
bloccavano le aggressioni di minore entità, sferrate da chi saliva dalla
valle. Il lato settentrionale, lungo la roccia, non ha bisogno di porte,
salvo una piccola per scaricare i rifiuti.»
«Bravo!» esclamai mentre sentivo salirmi in gola un groppo di
orgoglio. «È la risposta che avevo formulato alla domanda che ti
avevo posto. Neanch'io sono mai stato qui. Andiamo a vedere se hai
ragione.»
«Posso farti un'altra domanda?»
«Naturalmente.»
Indicò la torre davanti a noi. «Perché le pietre delle mura sono