Il Forte sul Fiume

privato, e lui non l'aveva discussa con nessuno. Pensaci. Siamo
arrivati a bordo delle galee di Connor e non abbiamo sbarcato
niente. Chiunque si sia preso la briga di osservarci, se non altro come
stranieri in transito, lo avrà notato. Ne consegue che, andandocene,
saremmo partiti con le navi di Connor. Se dobbiamo concludere che
quell'uomo è una spia, dobbiamo anche concludere che, avendomi
visto per la prima volta mentre a cavallo passavo davanti alla
taverna, avrebbe chiesto in giro e l'avrebbe saputo prima che ce ne
andassimo.»
Donuil, che ascoltava con attenzione e fissava ora l'uno ora l'altra
mentre parlavamo, chiese: «Secondo voi, gli è giunta notizia che
proseguiremo per l'Eire?».
«Sì, qualcosa del genere. Forse pensa che continueremo il viaggio
con Connor, per l'Eire o la Caledonia.»
«E se avesse parlato con uno dei nostri e avesse saputo che
saremmo rimasti?»
«Impossibile, Donuil, a meno che non l'abbia chiesto a Connor
stesso o a uno degli altri capitani. Nessuno conosce il nostro piano, e
nessuno dei capitani di Connor ne farebbe cenno con uno
sconosciuto.»
Annuì. «Che ne sai del forte di cui ha parlato Connor? Puoi dirci
qualcosa?»
«Mediobogdum? Sono sicuro di non saperne molto più di quanto
Connor vi abbia già riferito. Sorge tra i monti a circa dieci miglia da
qui, abbandonato da almeno duecento anni, ma stando a Derek,
ancora abitabile se ci si lavora sodo per un po'. Andremo a darci
un'occhiata, una volta che avremo messo in fuga la flotta di Liam. Lo
vedremo allora con i nostri occhi.»
«Solamente un po' di duro lavoro dopo duecento anni?» Donuil si
levò in piedi. «Meglio che ritorni al porto. Abbiamo scaricato le
masserizie, le casse, i cavalli, e dobbiamo trasportarli entro le mura.
Finiremo tra un'ora, credo. Prima di allora scoprirò se qualche
imbarcazione è partita ieri dopo mezzogiorno e chi trasportava.
Scoprirò anche se qualcuno, con o senza tunica gialla, ha fatto
domande in giro su di te e sui nostri uomini. Che cosa hai intenzione