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Il Forte sul Fiume

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permanente, della cui realizzazione avrebbero potuto andare fieri.<br />

Avevo ricevuto dei documenti, qualche anno fa, che descrivevano<br />

nei minimi dettagli la costruzione di un forte molto sofisticato in<br />

Gallia, e decisi che avremmo applicato quelle tecniche anche qui in<br />

Britannia. Ci è voluto un anno per portare a termine l'opera, e quasi<br />

mille uomini vi hanno lavorato ininterrottamente. Lo abbiamo<br />

inaugurato due mesi fa, ed è magnifico. Tommaso Atribato, l'ufficiale<br />

che porta quel nome per la quarta generazione, è il comandante<br />

della guarnigione e Lucio Varo è il governatore civile, che risponde<br />

al Consiglio e organizza la coltivazione delle terre. I nostri nuovi<br />

castella non sono di pietra, e non dureranno certo in eterno, ma<br />

serviranno ai nostri scopi per i prossimi cent'anni almeno.»<br />

Ci fu ancora qualche residua discussione, ma il fuoco che aveva<br />

alimentato i pareri contrari si era spento, inondato dalla ferrea logica<br />

dell'esposizione di Ambrogio.<br />

Trovo curioso che decenni più tardi io riesca a ricordare<br />

chiaramente momenti come quello mentre altri sono completamente<br />

scomparsi. Giunsero lettere da Germano, in Gallia, giunsero spade e<br />

altre armi da Camelot; molti soldati vennero e rimasero a lungo,<br />

altri se ne andarono; la vita si snodava senza sobbalzi. Mi piaceva la<br />

novità di far parte di una piccola comunità spartana ed operosa, ma<br />

restavo comunque per prima cosa un militare e non me ne<br />

dimenticai. Mi allenavo quotidianamente per ore, o con i ragazzi o<br />

mettendomi alla prova con Dedalo, Rufio o Donuil, brandendo le<br />

armi come avevo fatto per tutta la vita, tenendomi fisicamente in<br />

forma e con i riflessi sempre all'erta. Ora capisco che in quel periodo<br />

fui davvero in pace, per la seconda volta in vita mia: gustavo il duro<br />

lavoro, la stanchezza e la gioia di tornare a casa e trovare il calore<br />

della compagnia di Tressa. E mentre mi saziavo di quella vita serena<br />

e appagante, gli anni passarono, inesorabili ed invisibili.<br />

Ripensandoci oggi, trovo ironico che tra tutti sia toccato proprio a<br />

Derek scuotermi da quel soddisfatto torpore e riportarmi alla realtà<br />

della vita.<br />

Era stata un'estate caldissima e quel giorno non ero riuscito a<br />

concentrarmi su nessuno dei compiti che mi ero assegnato. Così<br />

avevo sellato Germanico e mi ero avviato giù per la valle, verso<br />

Ravenglass. Non avevo alcuna destinazione, stavo solo

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