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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 91<br />

apposizioni. Comunque, nel formulario G4, soprattutto nella frase S2, nel greco ci si<br />

aspetterebbe forse la collocazione prima della parola, non dopo. La collocazione potrebbe<br />

essere dovuta all'interferenza del latino. Le iscrizioni catanesi contengono, inoltre, epiteti che<br />

sono rari nel linguaggio epigrafico, yeofilÆw (100) e filÒstolow (99, segnalato anche sopra). In<br />

entrambi i casi, l'epiteto, collocato dopo il nome, è preceduto dall'articolo, una rarità nella<br />

lingua greca epigrafica di Catania (vd. sopra).<br />

Negli epitaffi greci troviamo talvolta il nesso che indica la motivazione dell'epitaffio,<br />

mnÆmhw xãrin. 381 Come è evidente, il nesso viene usato soltanto nei formulari in cui vengono<br />

menzionati anche i dedicanti (G4, G6). È notevole che questi epitaffi non contengono epiteti<br />

nella frase nominale pertinente al defunto (NPdef) della S2. In tutti di questi epitaffi che<br />

contengono la frase nominale pertinente al defunto, viene, invece, usato l'aggettivo ‡diow, che<br />

è altrimenti raro. 382<br />

Nelle indicazioni di età delle iscrizioni pagane è nettamente più comune indicare<br />

soltanto il numero degli anni (61%) che il numero degli anni, mesi e giorni (24%); gli altri tipi<br />

sono piuttosto sporadici. 383 Per di più, in quasi la metà dei casi in cui viene dato solo il<br />

numero degli anni, la cifra è divisibile con 5 o 10. 384 Il verbo "vivere" è di solito zãv; il verbo<br />

biÒv si attesta una volta (IG XIV 497b). Mentre i nomi per "anni", "mesi" e "giorni" sono<br />

normalmente all'accusativo, nominativo viene usato in 67.<br />

Nell'epigrafia greca pagana di Catania, le clausole sono una caratteristica<br />

sporadicamente attestata. Ne abbiamo xa›re parode›ta (147) e oÈde‹w éyãnatow (159 e CIL X<br />

7111 = IG XIV 513). Anche la frammentaria IG XIV 469, con il formulario G3d, conteneva forse<br />

una clausola, di cui restano le parole tÊxh(w) e pep[rvmen---]. 385<br />

2.4.2. LA PALEOGRAFIA E LE ABBREVIAZIONI<br />

Lo sviluppo paleografico delle epigrafi catanesi è a grandi linee conforme con l'epigrafia<br />

greca in genere. Le iscrizioni pagane si possono dividere grossolanamente in tre tipi a seconda<br />

delle forme delle lettere epsilon, theta, omicron, sigma, fi e omega. Nel primo tipo, l'epsilon è<br />

quadrato (E), il theta, l'omicron e il fi tondi o ovali, il sigma ha la forma S, e l'omega la forma V o<br />

W. Questo tipo, presente nelle epigrafi n.ri 1 e 2, anteriori alla colonizzazione romana, è<br />

certamente attestato a Catania anche in epoca imperiale, ma non sembra esser stato comune,<br />

almeno in base alle epigrafi conservate nel Museo Civico. 386<br />

Nettamente più comuni a Catania sono due altri tipi. Nel tipo "lunato", caratterizzato<br />

dalle forme lunate delle lettere epsilon, sigma e omega (∈, %, v), il theta, l'omicron e il fi sono<br />

381 I casi: n.ri 68, 73, 94, 105, 148 e 155; IG XIV 484.<br />

382 Viene usato in 73, 105 (… fid¤& sunb¤ƒ z«n §po¤hse mnÆmhw xãrin ...), 148 (… fid¤ƒ t°knƒ mnÆmhw xãrin §po¤hsen<br />

...) e in IG XIV 484; le uniche attestazioni di ‡diow senza mnÆmhw xãrin sono il nr. 124 e NSA 1937, 78 (ii).<br />

383 Il numero delle iscrizioni è 33.<br />

384 Le età sono: 80 anni (nr. 90), 70 (nr. 65), 45 (nr. 92), 40 (IG XIV 484), 35 (n.ri 105 e 147), 30 (IG XIV 495) e 25<br />

(NSA 1937, 78 [ii]).<br />

385 Così Kaibel, che considera meno verosimile che nella fine ci fosse il nome del dedicante; sono d'accordo. Il<br />

tentativo di von Wilamowitz–Möllendorff (ap. Kaibel) di leggere l'inizio come un verso giambico è, comunque,<br />

poco opportuno. È incerto se IG XIV 452 = IG Mus. Palermo 6 conteneva l'acclamazione eÈplÒei o eÈploe›te (vd.<br />

sopra, p. 89).<br />

386 Casi certi sono i n.ri 27, 110 e 148.

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