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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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140 Kalle Korhonen<br />

corsiveggiante nelle iscrizioni di Catania, vd. sopra, cap. 2.4.2). La forma della lettera G nelle<br />

iscrizioni catanesi viene sempre descritta. Lettere montanti, nessi e sopralineature vengono<br />

segnalati.<br />

La rubricatura bruna forte, presente in quasi tutte le iscrizioni e risalente alla<br />

sistemazione degli anni Trenta del Novecento, viene indicata soltanto nei casi in cui è<br />

eccezionalmente fuorviante.<br />

La provenienza di ciascuna iscrizione viene discussa in un paragrafo a sé stante, a causa<br />

della difficoltà nello stabilire l'origine di molte iscrizioni nella collezione. I raggruppamenti<br />

sono i seguenti: I) Iscrizioni siciliane: (1) Catania, divisa in Iscrizioni delle epoche classica ed<br />

ellenistica, e in Iscrizioni di epoca romana; (2) Altre località siciliane (in ordine alfabetico); II)<br />

Iscrizioni di provenienza incerta (Roma / Catania); III) Iscrizioni urbane.<br />

Nella sezione delle iscrizioni catanesi dell'epoca romana, l'ordine delle iscrizioni è come<br />

segue: (a) dediche religiose; (b) iscrizioni riguardanti i ceti più alti della società e la vita<br />

pubblica; (c) epitaffi pagani ("gente comune"), (d) epitaffi cristiani, (e) epitaffi giudaici. Nel<br />

gruppo (b) l'ordine è il seguente: 1) iscrizione in cui si segnala un Caesar, 2) ordine senatorio,<br />

3) ordine equestre, 4) magistrati municipali, 5) frammento di un albo coloniale (?), 6) una<br />

dedica della città di Laodicea, 7) altre. Le iscrizioni greche e latine non vengono separate, ma<br />

l'ordine si basa sulla forma latina del primo nome nell'iscrizione. Nel gruppo (7) ho incluso<br />

tutte le epigrafi che si distinguono in qualche modo dagli epitaffi comuni. I criteri sono i<br />

seguenti: un tema collegabile alla vita pubblica; un personaggio probabilmente appartenente<br />

ai ceti medioalti per il suo nome o per altri motivi; la grandezza delle lettere dell'epigrafe.<br />

Negli epitaffi l'ordine segue sempre la forma latina del primo nome; ho, comunque, adottato<br />

la pratica tradizionale nelle pubblicazioni epigrafiche di collocare gli uomini di una gens<br />

prima delle donne della medesima.<br />

Nel testo viene usato il sistema dei segni diacritici stabiliti da S. Panciera e H.<br />

Krummrey nei Supplementa Italica 1 e 8. Comunque, per indicare la continuazione di una<br />

parola da una riga all'altra si usa il segno - (non =). Ho voluto unificare l'uso del comma nelle<br />

epigrafi greche e latine. L'accentuazione dei nomi latini nelle iscrizioni greche segue il sistema<br />

utilizzato nel SEG (vd. ad es. SEG. Consolidated Index for Volumes XXXVI – XLV (1986 – 1995),<br />

a c. di J. H. M. Strubbe, 1999).<br />

Nel paragrafo che segue immediatamente il testo il primo posto spetta al riferimento al<br />

corpus (CIL, IG); se l'iscrizione non è stata pubblicata in questi corpora, le pubblicazioni<br />

seguono in ordine cronologico. Per quel che concerne i riferimenti bibliografici anteriori ai<br />

corpora di Mommsen e di Kaibel, ho preferito controllare tutti quelli segnalati da Mommsen e<br />

da Kaibel; sono indicati anche i riferimenti a me noti che mancano nei corpora. Ho anche<br />

cercato di mettere in evidenza i rapporti tra le letture degli autori. 1 I riferimenti non<br />

controllati vengono indicati. Le pubblicazioni anteriori e posteriori ai corpora sono state<br />

separate con un trattino (–). Dopo "Cfr.", seguono altri riferimenti bibliografici, che non sono<br />

pubblicazioni. La bibliografia non può essere esaustiva, ma vengono segnalati per la maggior<br />

parte soltanto i contributi importanti per il testo e tutte le edizioni. Comunque, i riferimenti<br />

1 Sono problematici soprattutto Torremuzza e Ferrara, che spesso trascurano la fonte (vd. l'Introduzione). Il<br />

sistema usato è il seguente: un'espressione come "Torremuzza 1769 1 , xx (da I. Biscari)" significa che Torremuzza<br />

indica la fonte esplicitamente, mentre "Torremuzza 1769 1 , xx (da I. Biscari, cfr. p. x)" significa che la fonte non viene<br />

indicata da Torremuzza, ma viene precisata nella mia Introduzione.

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