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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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232 Kalle Korhonen<br />

D(is) M(anibus).<br />

Statilia Hermais<br />

v¢iÜxit annis<br />

XXXV; Eutyches<br />

5 uxori piissimae<br />

fecit.<br />

CIL X 7094 (Mommsen). Ferrara 1829, 364 nr. 2.<br />

3: VLXIT lapide.<br />

Datazione: II secolo – inizi del III.<br />

133. Inv. 300 (Sala VI, 108). Magazzino del cortile. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea mutila in basso, inserita in un quadro di gesso. Angolo superiore sinistro stondato.<br />

(16) x 35 x tra 1 e 6; alt. lett. 2-3. Forme delle lettere: alfa con piccolo braccio in alto; ∈, y, %. 2: eta nano.<br />

Provenienza: probabilmente Catania (o un altro centro della Sicilia nord-orientale). Segnalata nel<br />

Museo Biscari a partire da Ferrara, l'epigrafe fu pubblicata tra le catanesi da Kaibel, con il commento<br />

"incertae originis". È inverosimile che sia urbana. Mancano gli elementi particolarmente probanti; se<br />

non è catanese, proviene da un altro centro della Sicilia nord-orientale (vd. p. 124).<br />

Stateil¤a Yeagen‹wzhsen`<br />

th<br />

------<br />

IG XIV 505 (Kaibel). Ferrara 1829, 391 nr. 6.<br />

3: Del N si vede l'angolo. Doveva esserci uno spazio tra SEN e ETH.<br />

Troviamo il gentilizio Statilius anche in 132. Le attestazioni del cognome femminile<br />

Yeagen¤w sono poche, 169 anche se il maschile Yeag°nhw era ben attestato ovunque nel mondo<br />

greco. – Datazione: I-II secolo.<br />

134. Inv. 620 (Sala VII, 264). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. A sinistra e a destra, linee rette incise. 23 x 26 x 2,9; alt. lett. 2,5-3,8.<br />

Scrittura fortemente corsiveggiante. Nelle A la traversa è obliqua e non arriva nell'asta sinistra. 4: L<br />

montante. Punti come virgole nella r. 1; triangolari a uncino nelle rr. 2 e 4. Linee guida, anche per una<br />

quinta riga.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. Le prime segnalazioni dell'iscrizione risalgono a Torremuzza e<br />

Ferrara, che riportano l'iscrizione nel Museo Biscari. Per Ferrara, la provenienza era catanese, ma in<br />

questo caso i suoi argomenti non sono validi. 170 Il giudizio di Mommsen fu "originis, ut videtur,<br />

urbanae". Comunque, in base al formulario L3, combinato con D. M. S. (vd. pp. 123-24), la<br />

provenienza catanese mi sembra verosimile.<br />

169 Due casi urbani in Solin 1982, 84; inoltre, posso segnalare Inscriptiones antiquae orae septentrionalis Ponti Euxini<br />

Graecae et Latinae I 2 , Petropoli 1916, 537 nr. 708 e SEG XXXIV 1162 (Efeso); nessun caso in LGPN I-IIIB.<br />

170 Ferrara ne fa cenno tra i monumenti della "famiglia Zosima" (p. 278). Di questi, in ogni caso, il suo nr. 3 (= nr.<br />

333 qui) è certamente di origine urbana, il che dimostra che Ferrara non aveva notizie corrette sull'origine di questi<br />

pezzi. Cfr. anche cap. 1.5.1.2.

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