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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 157<br />

13. Inv. 585 (Sala VII, 229). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. Retro lavorato, ma non liscio. 23 x 28,5 x 3,3; alt. lett. 1,7-2,1. Apices alle rr. 2-5; i segni<br />

di interpunzione sono simili agli apices e si usano nelle rr. 1 e 6 per indicare abbreviazioni. 6: XV in<br />

nesso. Caratteristiche lievemente corsiveggianti nelle lettere A (le traverse mancano spesso), F, M, N<br />

e T.<br />

Provenienza: probabilmente Catania (o Centuripe?). La segnalazione più antica risale a Mommsen, che<br />

vide l'iscrizione nel Museo Biscari e la collocò tra le urbane. Mi pare, comunque, che si tratti di<br />

un'iscrizione siciliana, soprattutto a causa del collegamento del defunto con la famiglia senatoria dei<br />

Pompeii Sosii (vd. sotto), la cui origine non era nota nel Settecento. Visto, inoltre, che si può trattare<br />

di un membro della famiglia, l'aspetto esterno modesto della lastra non sarebbe pensabile a Roma,<br />

ma è meglio comprensibile nella provincia. Molte testimonianze della famiglia provengono da<br />

Centuripe, dove anche scavi furono eseguiti da Biscari (vd. p. 50); quindi, è possibile, oltre la<br />

provenienza catanese, anche quella centuripina.<br />

D(is) M(anibus) s(acrum).<br />

Q(uinto) Pompeió Sosio<br />

Clémentianó<br />

filió et in¢fÜanti<br />

5 dulcissimó, qui vixit<br />

mensib(us) VII, dieb(us) XXVIII,<br />

parentes.<br />

CIL VI 24510; CIL X 1088*, 282 (Mommsen).<br />

4: INELNTI lapide.<br />

La combinazione Q. Pompeius Sosius collega quasi sicuramente il defunto con la famiglia<br />

senatoria di origine siciliana, a cui appartennero ad es. Q. Pompeius Sosius Priscus (PIR 2 P<br />

656, cos. 149) e i suoi figli Q. Pompeius Senecio … Sosius Priscus (PIR 2 P 651, cos. 169) e<br />

Pompeia Sosia Falconilla (PIR 2 P 681), 44 a cui fu forse dedicata l'iscrizione onoraria al nr. 14.<br />

Sulle testimonianze della famiglia a Centuripe, vd. Eck 1996a, 239-45 e id. 1996b, 114-18. 45<br />

Visto l'aspetto della lastra e la mancanza della filiazione e delle indicazioni come c(larissimus)<br />

p(uer), il nostro Clementianus sembrerebbe a prima vista figlio di un liberto, non un membro<br />

della famiglia. Comunque, forse si tratta comunque di un figlio della famiglia, morto piccolo,<br />

perché l'epitaffio di un bambino sepolto in una camera ipogeica poteva essere anche modesto.<br />

Clementianus ha due gentilizi, come i membri della famiglia segnalati sopra, ma personaggi<br />

che portano due gentilizi si registrano anche tra i liberti delle famiglie "polinomi"; 46 forse un<br />

tale atteggiamento sarebbe comunque anomalo nel contesto provinciale. – Il formulario, L5,<br />

non è un elemento probante per la provenienza. – Datazione: seconda metà del II secolo –<br />

inizi del III, in base alla combinazione Q. Pompeius Sosius, che fu utilizzata almeno da Q.<br />

Pompeius Sosius Priscus e dalla figlia Pompeia Sosia Falconilla (vd. sopra).<br />

44 2<br />

Vd. la stemma in PIR VI (1998) 265.<br />

45 Tra il materiale centuripino non discusso da Eck, è interessante NSA 1915, 231, l'iscrizione funeraria di un Cn.<br />

Pompeius Cn. f. Quir. [---]inus, dedicata – se, come pensa l'editore P. Orsi, l'altro frammento pubblicato ibid.<br />

appartiene alla stessa lastra – da un Rosci[us] o una Rosci[a].<br />

46 Per altri casi simili, vd. O. Salomies, Adoptive and Polyonymous Nomenclature in the Roman Empire (SSF Comm.<br />

hum. litt. 97), Helsinki 1992, 61-62 e nota 4.

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