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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 113<br />

anche al nr. 183, nel quale gli omicron sono tondi o ovali. 451 Mi sembra verosimile, anche in<br />

base al formulario, che nessuno dei quattro epitaffi sia posteriore al IV secolo, e che l'uso delle<br />

forme delle lettere romboidali possa essere utilizzato come un criterio per la datazione.<br />

Altrimenti, la datazione degli epitaffi cristiani risulta difficile; nella maggior parte dei casi<br />

viene, quindi, proposta una datazione generica ai secoli IV-V. Una datazione più tarda<br />

sembra pensabile soltanto in casi eccezionali (n.ri 175, 191, 201 e 204).<br />

Notevolmente più comuni sono, quindi, i due altri tipi, il "primo tipo" e il tipo<br />

"lunato". Negli epitaffi cristiani, il "primo tipo" si distingue dal tipo lunato soprattutto per le<br />

forme quadrate delle lettere epsilon e sigma (E, L¯). 452 Negli epitaffi cristiani, il "primo tipo"<br />

potrebbe, quindi, essere chiamato anche il tipo "quadrato", anche se i theta e gli omicron sono<br />

naturalmente tondi o ovali. Nel tipo "quadrato" è notevole la forma dell'omega: in tre epitaffi<br />

con l'epsilon e il sigma quadrati, l'omega ha comunque una forma lunata (167, 177, 197).<br />

Potrebbe trattarsi di una manifestazione della dominazione delle forme lunate.<br />

Il tipo paleografico più comune negli epitaffi cristiani è il tipo "lunato", 453 che viene<br />

utilizzato anche in alcune epigrafi pubbliche tardoantiche (ad es. 11, 24). Le forme corsive<br />

sono comuni in questo tipo. Per quel che concerne i tipi intermedi, un caso interessante è il nr.<br />

187, in cui viene cambiato lo stile durante l'incisione (cfr. l'epitaffio pagano nr. 146, vd. p. 92).<br />

Qui la direzione è opposta rispetto al nr. 146: si comincia con le forme quadrate (E, L¯), dopo di<br />

che vengono adoperate le forme lunate; la forma dell'omega è sempre lunata. Il cambiamento<br />

occorre a mezza riga, ed è difficilmente spiegabile. 454 Evidentemente manifesta una certa<br />

incertezza. Casi intermedi tra le forme quadrate e lunate sono anche gli epitaffi n.ri 202, con<br />

l'epsilon quadrato, ma il sigma lunato e, infine, 186 e 191, nei quali sono presenti così la forma<br />

lunata come quella quadrata dell'epsilon.<br />

Le abbreviazioni sono poco numerose; in alcuni epitaffi cristiani vengono abbreviate<br />

parole che si abbreviano anche in quelli pagani (174, 202). Dopo l'introduzione del nuovo<br />

elemento negli epitaffi, cioè l'indicazione della data della morte, vengono di solito abbreviati i<br />

nomi delle Calende, None e Idi, i nomi dei mesi, e alcuni elementi dei nomi nelle datazioni<br />

consolari.<br />

2.8. Gli epitaffi latini cristiani e giudaici<br />

2.8.1. I FORMULARI (L8-L10)<br />

Gli epitaffi latini cristiani o giudaici sono poco numerosi a Catania, ma la loro qualità<br />

compensa la piccola quantità. Sono famosi gli epitaffi di Iulia Florentina, CIL X 7112, e di<br />

Aurelius Samohil e della moglie Lasia Irene, 227, l'unica iscrizione giudaica latina di<br />

Catania. 455 Anche se gli epitaffi sufficientemente interi per la classificazione del formulario<br />

451 In 184, la forma dell'omicron è tra ovale e romboidale; il theta è piuttosto ovale, e non credo che la forma<br />

romboidale sia stata il modello per l'omicron.<br />

452 Casi certi: 167, 171, 177, 197, 215.<br />

453 Ad es. 172, 173, 176, 181, 182, 185, 188, 189, 192, 196, 200.<br />

454 Non c'è motivo di assumere che le sezioni fossero incise da due lapicidi diversi.<br />

455 Su CIL X 7112, vd. sopra, p. 92 n. 407. È interessante anche l'epigrafe frammentaria Manganaro 1989, 175 nr.<br />

49, sulla quale cfr. AE 1992, 859.

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