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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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308 Kalle Korhonen<br />

Provenienza probabilmente urbana. La testimonianza più antica risale a Torremuzza, che segnala<br />

l'iscrizione nel Museo Biscari; Mommsen la collocò tra le urbane. La sua soluzione è a mio avviso<br />

giusta: mancano gli elementi favorevoli all'origine catanese; soprattutto la paleografia è diversa dalle<br />

tradizioni catanesi. – Trasportata a Catania nel Settecento.<br />

D(is) [M(anibus)].<br />

M(arco) Aurelio Di[---]<br />

nation(e) Cilix, q[ui vix(it)]<br />

annis XXXVI, d`(iebus) [---]<br />

5 Aurelia Civad[---]<br />

et Iulia Erais co[niugi]<br />

dulcisimo b(ene) m(erenti) [fec(erunt).]<br />

CIL VI 13066; CIL X 1088*, 60 (Mommsen). Torremuzza 1769 1 , 135 nr. 9; 1784 2 , 141 nr. 9 (da I. Biscari, cfr. sopra, p.<br />

45); Ferrara 1829, 428 nr. 12.<br />

4: L'ultima lettera danneggiata.<br />

L'iscrizione appartiene ai certi casi in cui persone di origini orientali preferiscono<br />

l'epitaffio in latino, la lingua preferita da quasi tutti negli epitaffi in prosa a Roma. 248 –<br />

L'incongruenza dei casi (dativo con nation(e) Cilix) è ben attestata in questo tipo di frase, con<br />

la provenienza del defunto indicata. – Non vedo come si deve spiegare il cognome di Aurelia,<br />

che nell'indice di Vidman (1980, 239) viene segnalata sotto Civad[---]. Aurelia doveva essere la<br />

figlia del defunto. Il cognome di Iulia, Herais, non è molto comune (i casi urbani in Solin 1982,<br />

266-67). – Datazione: seconda metà del II secolo (cfr. Solin 1982, 266).<br />

272. Inv. 932 (Sala IX, 111). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea ricomposta da tre frammenti e restaurata. Retro non rifinito; lati lisci, tranne quello<br />

destro. 28 x 24,5 x 2,5; alt. lett. 2-2,5. 1: I montante. 7: XVI incisa su rasura. Punti triangolari; foglia di<br />

edera a r. 8.<br />

Provenienza probabilmente urbana. La testimonianza più antica risale a Torremuzza, che segnala<br />

l'iscrizione nel Museo Biscari; Mommsen la collocò tra le urbane. La sua soluzione sembra verosimile;<br />

non ci sono caratteristiche favorevoli per la provenienza catanese. – Trasportata a Catania nel<br />

Settecento.<br />

Diìs M(anibus) s(acrum).<br />

Aurelius Onesimus<br />

et Aurelia<br />

Nice fecit filiae<br />

5 Aureliae Onesime;<br />

vix(it) a(nnum) I, m(enses) III,<br />

d(ies) XVI,<br />

h(oras) VIII.<br />

CIL VI 13166; CIL X 1088*, 62 (Mommsen). Torremuzza 1769 1 , 147 nr. 10; 1784 2 , 155 nr. 12 (da I. Biscari, cfr. sopra,<br />

p. 45); Ferrara 1829, 423 nr. 13.<br />

248 Sulla problematica, vd. I. Kajanto, in Die Sprachen im römischen Reich der Kaiserzeit (Kolloquium 1974) [BJ<br />

Beihefte 40], Köln – Bonn 1980, 93.

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