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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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126 Kalle Korhonen<br />

3.4. La provenienza dei frammenti<br />

Come ogni collezione epigrafica, anche le collezioni catanesi comprendevano frammenti<br />

grandi e piccoli. Nel mio studio il termine "frammento" si riferisce a un'epigrafe, il testo della<br />

quale è notevolmente mutilo, indipendentemente dalle misure. Come Walther e Carrera,<br />

anche Amico ne aveva pubblicati alcuni, conservati nel Museo dei Benedettini (vd. sopra, p.<br />

11). Nel corpus di Torremuzza, invece, troviamo soprattutto alcuni frammenti delle collezioni<br />

catanesi considerati importanti, come quelli con il nome Paternus (cfr. p. 47); molti, anche se<br />

pubblicati da Amico, rimasero fuori da quest'ultima silloge. 495 Per quel che concerne il<br />

Ferrara, sopra (p. 56) ho cercato di dimostrare che quest'ultimo, la cui opera contiene alcuni<br />

frammenti, abbia comunque evitato di pubblicare frammenti latini dei quali non aveva<br />

informazioni. Naturalmente è difficile dire quali frammenti si trovavano all'epoca di<br />

Torremuzza e Ferrara nelle collezioni catanesi. Ma almeno per quanto riguarda la collezione<br />

Biscari, mi sembra verosimile che tutti fossero arrivati già nel Settecento (vd. sopra, p. 60).<br />

Come si è detto, Mommsen fece uno studio sistematico anche dei frammenti. Nel<br />

definire la provenienza, in alcuni casi utilizzava la frammentarietà come argomento per la<br />

provenienza catanese. La maggioranza dei frammenti latini, soprattutto se conservati nel<br />

Museo Biscari, finirono tuttavia tra le iscrizioni urbane, 496 ma Mommsen non assegnava le<br />

provenienze con molta coerenza. Ad esempio, commenta CIL X 7021 (14) così: "Cataniae<br />

attribui, quoniam eiusmodi fragmentum vix credibile est Roma advectum esse", e CIL X 7061<br />

(70) così: "Cataniae repertum puto, cum sit fragmentum vix emptum". Si tratta di due<br />

frammenti completamente diversi: il nr. 14 ha le misure 33 x 24 x 4 cm e belle lettere del II<br />

secolo, alte 6,5 cm, mentre il nr. 70 misura 12,5 x 11,5 x 1,8, e le lettere sono piccole (alt. 1,5-<br />

1,7). Purtroppo Mommsen non specifica perché tali frammenti, secondo lui, non potevano<br />

essere acquistati. Aveva comunque intuito bene in questo caso: dalle integrazioni proposte da<br />

W. Eck (vd. l'edizione), sappiamo che il primo fu dedicato a un discendente di Sosius Senecio<br />

(cos. 99 e 107) e si trattava di una famiglia senatoria di origine siciliana. Per le misure del<br />

frammento, buoni paralleli conservati allora nella stessa collezione Biscari sono i frammenti<br />

pubblicati come CIL VI 10614 (= 36) e 30629, 9 (= 39). 497 Il secondo di questi era, in effetti, già<br />

stato pubblicato nel Seicento, da Pietro Carrera. La sua lettura fu pubblicata dal Mommsen<br />

come CIL X 7110; è verosimile che il frammento sia appartenuto alla collezione Biscari a<br />

partire dalla fondazione della collezione (cfr. p. 10). Per 36 = CIL VI 10614, mancano altre<br />

testimonianze. 498 Per il piccolo frammento collocato tra i catanesi (70 = CIL X 7061), paralleli<br />

simili collocati tra le iscrizioni urbane sono ad es. 59 = CIL VI 12384 e 63 = CIL VI 30629, 12. 499<br />

Insomma, Mommsen ha collocato una mezza dozzina dei frammenti tra i catanesi; il resto,<br />

una trentina, venivano tutti considerati come importati da Roma.<br />

495 Ad esempio, dei frammenti pubblicati da Amico ed elencati sopra (p. 11 n. 24), uno solo, IG XIV 555, fu incluso<br />

nella silloge di Torremuzza.<br />

496 Comunque, frammenti come CIL X 7031 e 7032 (n.ri 20 e 19) venivano considerati catanesi, a causa della<br />

segnalazione della carica del duoviro.<br />

497 Le misure sono, rispettivamente, 24 x 27,5 e 37 x 40; l'altezza delle lettere è 6,3 cm nel primo e tra 6,0-7,5 nel<br />

secondo.<br />

498 È stato pubblicato come inedito, con lettura erronea, da Manganaro (vd. l'edizione). Paragonabile è anche il<br />

frammento al nr. 37 = CIL X 7034 (33 x 27; alt. lett. 7,5-7,7), pubblicato da Mommsen tra i catanesi senza un<br />

commento.<br />

499 Le misure sono, rispettivamente, 11 x 11 x 3,0; alt. lett. 2,8 e 11 x 14,5 x 2,4; alt. lett. 1,3-1,7.

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