L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 155
un costruttore precedente, o ad esempio da una statua di Achille conservata nelle terme. – Il
lessico dell'epigrafe è particolare in molti punti. Il significato di diatÊpvsiw è stato
interpretato dagli editori del LSJ (p. 417) e da Manganaro come regolamento sulle prestazioni
per il servizio delle terme, il che sembra ragionevole, per il confronto con IG XII 9, 907. 34 –
Alla fine della riga 1 è impossibile il supplemento di Manganaro, [tel]oÊshw. Partendo da
]ioÊshw, sono possibili i participi dei verbi in –¤v, –i°v e –iÒv, e dei composti in –eimi (da e‰mi
"andare", ma anche per¤eimi da efim¤). Le possibilità sono numerose. Comunque, visto che il
soggetto è §piskeuÆ, "riparazione", il significato deve essere passivo. Si aspetta probabilmente
un verbo "finire", anche perché in seguito viene data la cifra di consumazione dopo la
riparazione. 35 Per la parola p∞sa, non conosco alcun'altra attestazione. È stata spiegata in
modo plausibile da Manganaro (1958-59, 28 n. 94): formata dal plurale del lat. pensum, è
sopravvissuta nel dialetto siciliano (pisa) con il significato di "un fascio di legna del peso di kg
5". 36 – Nello spazio pubblico catanese è notevole l'uso della lingua greca, usata altrimenti
soprattutto negli epigrammi che "decoravano" iscrizioni latine in prosa. Mi pare opportuna
l'interpretazione di Cracco Ruggini, secondo la quale "l'uso del greco sembra interpretabile
come volontà di renderne la lettura accessibile a un pubblico locale più largo". Non sappiamo
se il pubblico catanese manifestò un forte interesse per la riduzione del consumo di legno
causata dalla ristrutturazione, ma dovette interessare almeno i curiali, che partecipavano al
finanziamento dello stabilimento balneario. – La traduzione è "Flavius Felix Eumathius, v. c.,
consularis della provincia di Sicilia, disse: Secondo il vecchio regolamento, le Terme Achilliane
consumavano … [ogni giorno]. Dopo la ristrutturazione, avviata dal notabile Liberalis,
consumavano [meno. Il forno] bruciava 22 pise di meno per il preriscaldamento e 18 pise [di
meno per il riscaldamento], con il valore totale di [--. La somma che il forno] bruciava per il
preriscaldamento e per [il riscaldamento], fu compensata dal medesimo Liberalis dalle sue
spese; [della ristrutturazione se ne occupò] l'architetto [--]; dato dopo il consolato
dell'imperatore Teodosio e di Maximus, v. c."
12. Senza nr. inv. Magazzino del cortile. Museo Civico.
Due frammenti combacianti di una base marmorea riutilizzata (sul retro, l'iscrizione nr. 40). Superficie
levigata poco accuratamente. Lato sinistro liscio. (31) x (60) x 47; alt. lett. 2,5-3,5. Lettere lievemente
inclinate a sinistra. Caratteristiche corsiveggianti nelle F e nelle T. G con la coda curva verso sinistra;
Q con la coda verso destra. Nelle L braccio inclinato verso il basso. Le V a forma onciale (U). Punti a
forma di V agli inizi delle righe; punti triangolari dopo MERVLVS (r. 4) e dopo SPECTABILIS (r. 5)
Provenienza: Catania. "Trovata da Guido Libertini al Teatro Greco, nella parte centrale, presso gli
ultimi gradini della cavea", Mazzarino.
[Fl]ammifugas fratre[s]
pietatis maxima dona,
quos tulit hostilit[as],
reddidit hos Merulus v`(ir) [c(larissimus)]
5 et spectabilis, consul[aris]
provinciae Siciliae.
34 Per la parola esisteva anche il significato "sistema (meccanico)", vd. LSJ p. 417.
35 Il supplemento §]jioÊshw non è possibile (vd. l'apparato critico).
36 Cfr. G. Biundi, Dizionario siciliano-italiano, 1857 [rist. Catania 1996], 323: "pisa … detto di legna, vale 5 quintali".