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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 323<br />

303. Inv. 638 (Sala VII, 282). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra pseudoansata di marmo. Retro grezzo. 11,5 x 23,5 x 3,7; alt. lett. 2,3-2,7. 2: punti triangolari.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Venuti: "apparteneva al P. Scammac(c)a, che<br />

l'Anno 1748 mandò in Sicilia p(er) aricchire un Museo" (cfr. cap. 1.3.5). Luogo di ritrovamento ignoto,<br />

ma apparentemente lo stesso monumento da dove vengono le precedenti due iscrizioni con altri<br />

membri della gens Iuventia. – Segnalata nel Museo Biscari a partire da Torremuzza.<br />

Iuventia<br />

M(arci) l(iberta)<br />

Urbana.<br />

CIL VI 20958; CIL X 1088*, 209 (Mommsen). R. Venuti, Cod. Vat. lat. 7935 f. 41v; Torremuzza 1769 1 , 127 nr. 31;<br />

1784 2 , 134 nr. 34 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 416 nr. 19.<br />

È possibile che lo stesso M. Iuventius venga segnalato in 301. La tabella del colombario<br />

sembra databile tra la fine del I secolo a. C. e la prima metà del I secolo d. C.<br />

304. Inv. 889 (Sala IX, 68). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Rilievo marmoreo con un fanciullo nudo dormiente sul letto (il naso della figura è di restauro), e, a<br />

destra, con una stele con iscrizione. Nella stele una cornice modanata in alto. Lati lavorati, retro<br />

liscio. 43 x 82 x 9,5; "stele" 23 x 16; alt. lett. 1,3-2,0. Punti triangolari. Linee guida.<br />

Provenienza urbana. Vista "Romae in vinea S. Caesarii clericorum Somaschorum" (Muratori); scoperta<br />

probabilmente nelle vicinanze. – Trasportata a Catania nel Settecento (segnalata nel Museo Biscari a<br />

partire da Torremuzza).<br />

D(is) M(anibus)<br />

P(ubli) Licini Eutychi,<br />

qui vix(it) an(nis) III, m(ensibus) VII,<br />

d(iebus) XVIII; P(ublius) Licinius<br />

5 Eutychus et Antonia<br />

Nice parentes<br />

filio dulcissimo<br />

b(ene) m(erenti) f(ecerunt).<br />

CIL VI 21249; CIL X 1088*, 215 (Mommsen). Muratori 1739-42, 1183 nr. 11 ("e schedis meis"); Torremuzza 1769 1 , 151<br />

nr. 36; 1784 2 , 160 nr. 39 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 362 nr. 2. – Libertini 1930, 43 nr. 86, tav. XXVI.<br />

– Cfr. Libertini 1937, 50.<br />

2-3: La superficie è stata danneggiata, e alcune lettere viste dal Mommsen (e ancora nei tempi di Libertini)<br />

non si vedono più; queste sono state sottolineate.<br />

Come ha sottolineato L. Avetta, in ead. (a c. di), Roma – Via Imperiale (Tituli 3), Roma<br />

1985, 82, molti monumenti dei Licinii provengono dalla zona vicina agli inizi di Via Appia. –<br />

Datazione: seconda metà del I – prima metà del II secolo (così anche Libertini).<br />

305. Inv. 327 (Sala VI, 135). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio; lo spessore è più grande in basso. 21 x 49 x 2,0; alt. lett. 1,5-2,0. Tre foglie<br />

di edera nella parte superiore. Punti triangolari o a forma di uncino (3: punto anche tra DVLCI e<br />

SSIMÓ).<br />

Provenienza urbana. Vista a Roma o nei suoi dintorni nei primi decenni del Settecento da Ghezzi (vd.<br />

cap. 1.3.6); la provenienza viene ulteriormente confermata dalla segnalazione di Scammacca, tra

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