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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 299<br />

Iscrizioni autentiche segnalate tra le aliene o le false nel CIL X, ma non incluse nei<br />

corpora urbani<br />

256. Senza nr. inv. (Sala IX). Magazzino superiore. Collezione Biscari (dove nr. inv. 878).<br />

Cinerario marmoreo a forma di vaso con anse e coperchio conico, iscritto sulla fronte. Contenitore<br />

decorato con scanalature; a un'altezza che corrisponde al lato inferiore del campo epigrafico corre<br />

una treccia continua. Sul coperchio, foglie in bassorilievo. Campo epigrafico ribassato. Alt. con<br />

coperchio 45; diam. 30; campo epigrafico 8 x 11; alt. lett. 0,8-1,0. 2: N inversa. Punti triangolari.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Venuti (Cod. Vat.): "apparteneva al P.<br />

Scammac(c)a, che l'Anno 1748 mandò in Sicilia p(er) aricchire un Museo"; segnalato anche nelle<br />

schede di Scammacca, nell'"inventario" di iscrizioni destinate al Museo dei Benedettini di Catania<br />

("Vrna di Marmo grande, à modo di Vaso"). Sembra verosimile che fosse comunque collocato già<br />

inizialmente nel Museo Biscari, dove fu visto da Ferrara, Mommsen e Libertini (cfr. p. 38). (La notizia<br />

di Ferrara, "urna rotonda trovata nella città", è erronea). – Mommsen collocò l'iscrizione tra le copie e<br />

le false, forse a causa della N inversa e la formula onomastica insolita, ma le lettere sono di altissima<br />

qualità paragonate con le copie "gallettiane" nelle collezioni catanesi. (Per di più, tra le iscrizioni<br />

segnalate da Venuti non sembrano esserci delle copie; vd. pp. 37-38.)<br />

D(is) M(anibus).<br />

L(---) Marcellinus,<br />

q(ui) vix(it) a(nnis) XXIII,<br />

m(ensibus) VIII, d(iebus) IIII;<br />

5 b(ene) m(erenti) f(ecit) (?).<br />

CIL X 1089*, 133 (Mommsen). P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 15r; Galletti, Diario (Cod. S. Paolo), p. 82 (da<br />

Scammacca); R. Venuti, Cod. Vat. lat. 7935 f. 39r; Donati 1765, 432 nr. 5 ("ex P. Ab. Galletti"); Ferrara 1829, 364 nr. 4.<br />

– Libertini 1930, 76 nr. 162 e tav. XL (come inedita).<br />

2: MARCELLINAE Libertini.<br />

Il primo elemento del nome del defunto, L., è in questo caso piuttosto l'abbreviazione<br />

del gentilizio che del prenome Lucius. – Il formulario è insolito, perché il nome del defunto è<br />

al nominativo e manca il nome del dedicante, anche se è presente la frase b(ene) m(erenti)<br />

f(ecit). Mi sembra poco verosimile che B M F stia per b(ene) m(erenti) f(rater) o b(ene) m(erens)<br />

f(ilius). 240 – Trattandosi di un cinerario con l'esatta indicazione dell'età, assegnerei l'iscrizione<br />

al II secolo.<br />

257. Inv. 387 (Sala VII, 31). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. 22 x 30 x 2,6; alt. lett. 1,7-2,5. I punti indicano abbreviazioni e cifre.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Scammacca nel Cod. Maruc. A 77, tra iscrizioni<br />

evidentemente importate da Roma nel Museo dei Benedettini di Catania (cfr. cap. 1.3.2.5), iscrizioni<br />

che Mommsen colloca tra le urbane. Comunque, non è stata pubblicata nei volumi delle ICUR. Luogo<br />

di ritrovamento ignoto.<br />

G¢aÜius defunctus<br />

annorum p(lus) m(inus) IIII<br />

¢eÜt m(ensium) VIIII et d(ierum) XIII, dep(ositus)<br />

240 Cfr. la frase hic adq(uiescit) m(ater) o c(oniunx) b(ene) m(erens) (o m(erita)) attestata a Pisa, CIL XI 1444, 1474 e<br />

1475; una b(ene) m(erita / -erens) femina in AE 1983, 960 [Africa Proconsolare].

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