L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

224 Kalle Korhonen
Provenienza: Catania. La parte inferiore, allora intera, fu "inventa sub S. Catharinae Senensis ecclesia
non multis ab hinc annis", Amico, che la raccolse nel Museo dei Benedettini. Il frammento superiore
destro è stato segnalato nello stesso museo a partire da Torremuzza.
[---]iow Filo-
Z.A% ka‹ AÈrh-
l¤a Klvd¤a ≤
sÊnbiÒw mou §-
5 kthsãmeya x≈ran
kayarån ka‹ §yeme[li≈-]
samen ka‹ §poiÆs a [men]
koit«na •auto∞[w ka‹]
[to›] w klhronÒmoi[w, ka‹]
10 [efi]sang°llomen [---]
[---] fyãs˙ (?) §nyãd e [---]
[---]E ON++[---]
------
IG XIV 464 (dagli autori anteriori). Parte inferiore (Fr. a di Kaibel): Amico 1741, 258; Torremuzza 1769 1 , 263 nr. 11;
1784 2 , 281 nr. 11 ("ex schedis Cajetani Noto"). Fr. superiore destro (b di Kaibel): Torremuzza 1769 1 , 263 nr. 8; 1784 2 ,
281 nr. 8 ("misit a. 1762 V. M. Amico"); Ferrara 1829, 384 nr. 11. Da Amico e Torremuzza J. Franz, CIG III 5730, che
collegò i frammenti. 157
Le lettere viste dagli autori antichi, ma perdute, sono state sottolineate. 2: Z.A% Amico, ZA% Torremuzza.
3: KLVDIA[NH] Kaibel; correttamente Torremuzza e Franz. 8: Lege •auto›[w]; è strana la variante grafica, ma l'H è
sicuro. 10: ..RANGELLOMEN Amico, Torremuzza. 11: ..OA%H Amico, Torremuzza.
L'iscrizione è interessante per la fraseologia, per cui non ho trovato paralleli, anche
perché normalmente la procedura della costruzione della tomba non viene descritta in modo
così estensivo. La frase §kthsãmeya x≈ran kayarãn è notevole. X≈ra kayarã si può riferire,
nei testi letterari, alla terra purificata dai nemici, 158 o dagli Empi (Chronicon Paschale 357, 14-
15), oppure alla Terra Santa. 159 Qui sembra più naturale un riferimento a una "terra vergine",
dove non erano mai state sepolte altre persone. – È notevole il verbo yemeliÒv, raro
nell'epigrafia. In un epitaffio dalla Siria, si riferisce comunque al "gettare le fondamenta" di un
monumento funerario: "[3 nomi] §yemel¤v[sa]n ka‹ ±til¤vsan [= §tele¤vsan] xrÒn(oiw) ...
[l'anno 524]". 160 – Questo è l'unico caso a me noto in cui koit≈n significa "tomba".– Per il
cognome del marito di Aurelia Clodia, non ho trovato soluzioni soddisfacenti, partendo dalla
lettura di Amico. Fil≈taw, proposto da Franz (CIG), era ben attestato ovunque nell'epoca
imperiale, ma presuppone una grafia Filo- per Filv-, e contrasta la lettura di Amico. Si
potrebbe pensare a Filodçw, attestato soprattutto a Beozia, o anche come Kurzname di
FilÒdamow, come mi ha suggerito Heikki Solin. In ogni caso, il nome deve essere grecanico. 161
157 Faccio notare che Ferrua, 1989, 114 nr. 430 riferisce in realtà a IG XIV 564, non a questa iscrizione.
158 Giuliano Imperatore, per‹ basile¤aw 2, 25; Liban. ep. 737, 1.
159 Xvrå kayarå ka‹ èg¤a: Origenes, Cels. 2, 51, 39-40, un riferimento biblico [Ex. 3, 5: ı går tÒpow ... g∞ èg¤a §st¤n],
cfr. M. Borret, Origène: Contre Celse I, Paris 1967, 406-7 e vol. V, Paris 1976, 252.
160 Inscriptions grecques et latines de la Syrie XIII,1, Paris 1982, 198 nr. 9126.
161 Tre casi dell'epoca romana in LGPN IIIB 426; ancora meno verosimile è FilÒtaw (soltanto in Epiro nell'epoca
ellenistica, vd. LGPN IIIA 461). Sui nomi derivati da f¤low, vd. ultimamente H. Solin, in Aspects of Friendship in the
Graeco-Roman World (JRA Suppl. 43), Portsmouth RI 2001, 51-62.