L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 297
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[--- Do]mitius Mu[---]
[---]os Domiti Qu[--- s(ervus)]
[---]us C(ai) l(ibertus) o`sidon`[ius ---]
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3: VSCLQSIDO+ o VSCLOSIDO+ lapide.
L'andamento del testo è alquanto problematico. Il personaggio segnalato a r. 2 è schiavo
di un Domitius Qu[---], ad es. Eros o Anteros. Nella r. 3, visto che cognomi con Closid- o Osidnon
risultano, la spiegazione più ragionevole è a mio avviso l'omissione della P da parte del
lapicida. (Una lettura con due personaggi, [---]us C. l., Q. Sidon[ius ---] è praticamente
impossibile, visto che l'epitaffio è di età imperiale, quando al liberto è sempre attribuito un
cognome). – Le lettere sono assai simili a quelle dell'iscrizione precedente. – Datazione:
seconda metà del I – II secolo.
252. Inv. 892 (Sala IX, 71; due frr. sin.) e 911 (Sala IX, 90; fr. d.). Mag. sup. Collezione Biscari.
Parte centrale del lato superiore di una lastra marmorea, ricomposta da tre frammenti. Sul retro, le due
copie settecentesche 422 e 424. In alto, una cornice modanata. (23) x (24,5) x 2,3; alt. lett. 3,0-4,0.
Lettere parzialmente coperte dallo stucco.
Provenienza urbana (vd. sopra).
[---] Fulvius H[---]
[---]e, Auruncu[leia- ---]
[--- f]ecerunt Le[---]
[---]s et Volu[---]
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2: Non Auruncu[leius], perché in questa epoca un personaggio maschile (libero) non sarebbe privo di
prenome.
Il tenore del testo è ... [-] Fulvius H[---], [---]e (una donna), Auruncu[leia ---]; fecerunt … (i
nomi dei dedicanti). La prima donna nella r. 2 potrebbe anche essere Aurunculeiae s(erva). Una
possibile alternativa è che Fulvius, [---]e e Auruncu[leia] (o [---]e Auruncu[leiae s.]) siano i
dedicanti, e i nomi dei defunti seguano al dativo dopo fecerunt; comunque, la S finale di r. 4 si
oppone a questa soluzione. – Datazione: I secolo.
253. Inv. 904 (Sala IX, 83). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea mutila nei lati e in basso. Sul retro, la copia settecentesca nr. 425. (28,5) x (29) x 2,6; alt.
lett. 3,7-4,5. Punti triangolari.
Provenienza urbana (vd. sopra). Mentre nel Museo Biscari veniva certamente esposta la faccia con la
copia, nell'ordinamento del Museo Civico è rimasta visibile questa faccia, come emerge dalle
fotografie eseguite dalla Soprintendenza BB. CC. AA. nel 1996 (positivo nr. 98142).