L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 359
379. Inv. 470 (Sala VII, 114) (fr. s.); 479 (Sala VII, 123) (fr. d.). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Lastra marmorea ricomposta da due frammenti. 22,5 x 40 x 1,4; alt. lett. 2,5-3,2. Mano A. Scrittura
continua. 2: la seconda I montante in TII; 4: la seconda I montante in LII.
l·pontio·l·e pal mar/tial·i·l·l·pontii seve/rvs et ma/rtialis fi/lii fecervn parent/ 5i svo
ptentissimo
Copia di CIL VI 1825, cfr. p. 3225; CIL X 1089*, 173. Ferrara 1829, 431 nr. 13.
L'originale, riportato nel CIL VI sulla base di letteratura secondaria, fu visto a S.
Crisogono a Trastevere nel Seicento e Settecento. Altre copie sono state segnalate a Firenze e
nei Musei Vaticani.
380. Inv. 325 (Sala VI, 131). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea. Retro liscio. 49,5 x 17 x 2; alt. lett. 3-4. Mano A. Scrittura continua, ma spazio tra
XXXV e VALERIA. – La scheda di Scammacca contiene il commento: "marmo 20 (settem)bre 1746".
alcimiades pvblicvs mini/cianvs v a xxxv valeria / tosime conivgi·be m f
Copia di CIL VI 2352, cfr. p. 3318 (= Imagines Mus. Cap. 390-91 nr. 1238); CIL X 1089*, 32. P. Scammacca, Cod.
Maruc. A 77 f. 15v (da cui A. F. Gori, Cod. Maruc. A 6 f. 88r) e 151v; Anonimo (1), Cod. Maruc. A 77 f. 142r.
Nell'originale la prima Z nel cognome Zosime assomiglia anche a una T; il primo nome è
Alcimiades. L'archetipo è finito nei Musei Capitolini, dove viene segnalato a partire da Guasco
(1775). Era appartenuto alla collezione Ficoroni. (Il significato della data indicata da
Scammacca è incerto, cfr. pp. 19-21.)
381. Inv. 328 (Sala VI, 136). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea. Campo epigrafico riquadrato da un solco inciso. Sul retro, due listelli, che fanno
parte di una cornice forse antica. 31 x 40 x 2,3; alt. lett. 2,5-3. Mano A. Scrittura continua, ma spazi tra
-RIE e VG- nella r. 2 e XXI e IVN nella r. 6. Punti triangolari. 1: R aggiunta tra E e I; linea curvata
sopra GS. 8: il segno che assomiglia allo stigma imita la C retroversa.
d m / valerie vgsti/ntnata con / vna aqvita/ 5na vixt ann/i xxi ivn·val/erlanvs mil /
coh iii·p·r· w / filtcasc·in·b·m·f
Copia di CIL VI 2497, cfr. 32651; CIL X 1089*, 207. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 145v.
L'originale iniziava con D. M. / Valerie Iustine nata Convena Aquitania; forse lo schedatore
della copia ha pensato a un cognome con August- (cfr. anche il segno di abbreviazione sopra
GS). Gli editori del CIL VI hanno visto l'originale nel Palazzo Giustiniani, dove è stata
segnalata a partire dal Seicento.
382. Inv. 505 (Sala VII, 149). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea che era mutila nell'angolo superiore destro già al momento dell'incisione della copia.
Tagliata poco accuratamente (campo epigrafico ribassato rispetto al bordo in alcuni punti). Retro
liscio. 24 x 35 x 1,9; alt. lett. 2,3-2,6. Mano A. Scrittura continua (spazi nella prima e ultima riga).
d m / mavs·vrsi specv/laior coh·iiii·pr·p·v· / pervincis peregrnvs / 5 hires conibernali
/ b m f
Copia di CIL VI 2528, cfr. p. 3369; CIL X 1089*, 52.
L'originale iniziava con M. Aur. Ursi; il gentilizio del dedicante era Pervincius.
Nell'archetipo le parole finali furono scritte per intere (bene merenti fecit). Esso è stato visto
dagli editori del CIL VI nel Palazzo Giustiniani, dove si conserva almeno a partire dal
Seicento. Un'altra copia viene segnalata nelle schede di Marini (secondo il CIL).