L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

384 Kalle Korhonen
c·servili c·et / proniae·l· / brvtilli·inventi
Copia di CIL VI 26390, col. A (= Imagines Mus. Cap. 290-91 nr. 837); CIL X 1089*, 190. Ferrara 1829, 430 nr. 19.
La divisione delle righe è stata conservata nella copia. L'originale è su due colonne,
nelle quali le due prime righe sono identiche (C. Servili C. et / Aproniae l.); il copiatore ha
omesso le due prime righe della seconda colonna. Per un'altra copia dello stesso archetipo, v.
il nr. seguente. L'archetipo, appartenuto alla collezione Ficoroni, è finito nei Musei Capitolini.
485. Inv. 635 (Sala VII, 279). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Lastra marmorea. Retro liscio. Lettere poco profonde. 15,5 x 23 x 3,2; alt. lett. 2,6-3. Mano B. Scrittura
continua.
c·servili·c·et / aprixniae·l· / brvtili invent
Copia di CIL VI 26390, col. A (= Imagines Mus. Cap. 290-91 nr. 837); CIL X 1089*, 190. Ferrara 1829, 433 nr. 13.
La copia è altrimenti simile all'altra copia catanese (il nr. precedente), ma il gentilizio
della patrona è stato cambiato (APRIXNIAE da Aproniae).
486. Inv. 475 (Sala VII, 119). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Lastra marmorea. Retro liscio. 12,5 x 24,5 x 2,7; alt. lett. 2,1-2,4. Mano A. Scrittura continua.
q spelivs / hermia
Copia di CIL VI 26672 (= Imagines Mus. Cap. 254-55 nr. 716); CIL X 1089*, 191. Torremuzza 1769 1 , 184 nr. 117; 1784 2 ,
196 nr. 137 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 417 nr. 7.
Il gentilizio originale è Spellius. È finito nei Musei Capitolini l'archetipo, appartenuto
alla collezione Ficoroni.
487. Inv. 401 (Sala VII, 45). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea. 28 x 34; alt. lett. 1,7-2,5. Mano A. Scrittura continua. 8: foglie di edera tra le lettere.
d m s / svetrio patro/cliano filio dvlci/ssimo qvi vixit an/ 5s viii mens vii die/bvs
xxvii hor/is viii parentes / b·m·f
Copia di CIL VI 26927 (= Imagines Mus. Cap. 510-11 nr. 2029); CIL X 1089*, 193; P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f.
150r; Anonimo (1), cod. cit. f. 142v.
L'espressione dell'età è stata abbreviata nella copia: l'originale ha annis e mensibus. Nella
letteratura la segnalazione più antica su esso riguarda la conservazione nei Musei Capitolini
(Guasco 1775). La copia è, quindi, la testimonianza più antica.
488. Inv. 600 (Sala VII, 244). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Lastra marmorea. Retro grezzo. 21 x 28 x 3,7; alt. lett. 2,2-2,8. Mano A. Scrittura continua.
svlpicivs fec/it sibi elene / et africanvm / liberibvs trisqe
Copia di CIL VI 26944 (dove il testo della copia) (cfr. Filippi 1998, 90); CIL X 1089*, 194. Torremuzza 1769 1 , 185 nr.
121; 1784 2 , 196 nr. 142 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 427 nr. 21. – Cfr. Filippi 1998, 78. – 4: TRISQVE
Mommsen.
L'archetipo è stato segnalato nel monastero di S. Paolo fuori le mura a partire dal
Cinquecento fino all'Ottocento (sembra perduto; vd. Filippi). La copia riproduce la situazione
del frammento del Settecento, quando era stato alquanto diminuito. Si leggeva African[o],
libertabu[s---], [pos]terisque.