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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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286 Kalle Korhonen<br />

Oltre che per la menzione del culto di Venus Victrix Hyblensis, l'iscrizione ha un valore<br />

topografico per la localizzazione di una città di nome ÜUbla / Hybla (Ibla). Secondo Pausania<br />

(5, 23, 6), in Sicilia ci furono una ÜUbla con l'appellativo di Gereçtiw, e un'altra Me¤zvn; tutte e<br />

due si trovavano nelle vicinanze di Katãnh. All'epoca di Pausania, la seconda ÜUbla era<br />

completamente deserta, ma ÜUbla Gereçtiw era un pagus (k≈mh) di Catania, che ospitava un<br />

santuario della dea ÑUbla¤a. 222 Anche Tucidide parla di una ÜUbla situata tra Centuripe e<br />

Catania (6, 62, 5; 6, 63, 2; 6, 94, 4); anche se l'epiteto viene menzionato una sola volta, nella<br />

forma Geleçtiw (6, 62, 5), si tratta evidentemente sempre della stessa città, diventata più tardi<br />

una k≈mh. Questa è probabilmente anche l'Hybla menzionata nel poemetto Pervigilium Veneris<br />

(vv. 49-52) e situata alle falde dell'Etna. 223 Qui non è possibile trattare il problema di quante<br />

Ible ci furono in Sicilia; 224 in ogni caso, la nostra iscrizione deve riguardare la ÜUbla Gereçtiw<br />

(o Geleçtiw). Purtroppo, è vaga l'indicazione del luogo di ritrovamento data dal Biscari.<br />

Evidentemente quest'ultimo non sapeva con esattezza da dove proveniva l'epigrafe, anche se<br />

conosceva bene i monumenti antichi della zona. 225 Ibla Gereatide è stata identificata con<br />

Paternò stessa, 226 o con una località nelle vicinanze di Paternò. 227 L'iscrizione doveva<br />

originariamente essere collocata nel santuario di Venus Victrix Hyblensis (urbano o<br />

extraurbano?), ma in ogni caso non è utile per l'esatta definizione del sito di Ibla. – Questa è<br />

l'unica testimonianza del culto di Venus Victrix nella zona. Il rapporto con ÑUbla¤a yeÒw<br />

menzionata da Pausania (vd. sopra), una divinità importante anche per altri sicelioti, non è<br />

chiaro. Finora non sono state ritrovate iscrizioni dedicatorie di questa divinità. Alcuni<br />

studiosi hanno tratto la conclusione che Venus Victrix Hyblensis sia da identificare con<br />

Hyblaia, 228 il che è naturalmente possibile. Comunque, da sola la segnalazione nel Pervigilium<br />

Veneris non giustifica questa conclusione – nel poemetto, Ibla poteva anche offrire un esempio<br />

di una terra particolarmente fertile, e non rappresentare il luogo di culto di Venere. 229 Il<br />

222 Afl d¢ ∑san §n Sikel¤& pÒleiw afl ÜUblai, Gereçtiw §p¤klhsin, tØn d¢ - Àsper ge ka‹ - §kãloun Me¤zona.<br />

ÖExousi d¢ ka‹ kat' §m¢ ti tå ÙnÒmata, §n tª Katana¤& d¢ ≤ m¢n rhmow §w ëpan, ≤ d¢ k≈mh te Katana¤vn ≤ Gereçtiw<br />

ka‹ flerÒn sfisin ÑUbla¤aw §st‹ yeoË, parå Sikelivt«n xon timãw. L'integrazione , che risale al codice tardo<br />

Leidense (XV-XVI sec.), è stata accettata da tutti gli editori.<br />

223 Evidentemente la stessa Hybla viene segnalata anche nell'iscrizione cristiana catanese CIL X 7112.<br />

224 Stefano da Bizanzio, s. v. ÜUblai, tramanda notizie su tre Ible in Sicilia; il suo testo è corrotto. La lettura<br />

tramandata è la seguente: ÜUblai: tre›w pÒleiw Sikel¤aw, ≤ me¤zvn ∏w ofl pol›tai ÑUbla›oi, ≤ mikrå ∏w ofl pol›tai Ñ<br />

Ubla›oi Gale«tai Megare›w. ≤ d¢ §lãttvn ÑHra¤a kale›tai. sti ka‹ pÒliw ÉItal¤aw. È stata emendata spostando la<br />

parola Megare›w: ≤ me¤zvn ∏w ofl pol›tai ÑUbla›oi , ≤ mikrå ∏w ofl pol›tai ÑUbla›oi Gale«tai {Megare›w}<br />

(vd. ad es. K. Ziegler, RE IX [1916] 25). G. Manganaro ha recentemente messo in dubbio che le città fossero tre (in<br />

Der neue Pauly V, Stuttgart – Weimar 1998, 769; cfr. Manganaro 1988, 30 e id., in Gentili (a c. di) 1996, 55).<br />

225 Una dettagliata descrizione di Paternò e della zona tra Paternò e Catania è inclusa nel codice citato di Biscari,<br />

come anche in id. 1781, 53-67. Cfr. la n. seguente.<br />

226 Ad es. Pace, cit. sopra, Manganaro 1964, Wilson 1990, 292; cfr. D. Palermo, BTCGI XIII (1994) 383-84 e la<br />

bibliografia ivi elencata; così anche in Barrington Atlas of the Greek and Roman World, Princeton 2000, pianta 49<br />

(compilata da R. Wilson).<br />

227 Cfr. Wilson 1990, 410 n. 79; Manganaro, cit. a nota 224 (1996): "forse Calacala"; id., cit. a nota 224 (1998): "nahe<br />

Paternò". Ignazio Biscari (1781, 61) pensava alla località "il Petraro" appartenuta all'epoca alla zona di Belpasso.<br />

228 Così ad es. Pace; Manganaro, cit. a nota 224 (1998). È stato anche proposto che l'uso dell'epiteto Hyblensis<br />

significhi qui una dedica non alla divinità locale, che non sarebbe necessario nominare, ma a quella di un'altra<br />

località (vd. M. Giangiulio, BTCGI VIII (1990) 227 con bibliografia), ma è certamente possibile che l'epiteto si<br />

riferisca propriamente alla divinità locale – a Erice, ad esempio, non mancano le attestazioni dell'epiteto Erucina<br />

nelle dediche latine a Venere (CIL I 2 2221-23 = CIL X 7253-55; CIL X 7257).<br />

229 Vd. gli spunti di L. Catlow, Pervigilium Veneris (Collection Latomus 172), Bruxelles 1980, 31-34. Sul rapporto<br />

del poemetto con la Sicilia, vd. ultimamente R. Rizzo, Kókalos 43-44 (1997-98 [2000]) 75-83. Non possiamo, però,<br />

sapere se il santuario fu "il pendant della Venus Ericina", come afferma la Rizzo (p. 76); inopportuno mi sembra il

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