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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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222 Kalle Korhonen<br />

verosimile 153 ). Sembra verosimile in questo caso che il padre avesse lo stesso gentilizio e si<br />

chiamasse quindi T. Octavius; il suo cognome potrebbe essere Epicharmus (scritto -os) o<br />

Charmosynus (ma quest'ultimo non rientra bene nello spazio disponibile). Il cognome della<br />

madre Spendusa doveva essere preceduto dal gentilizio. – Per il nesso di CH, ci sono paralleli<br />

a Termini Imerese. 154 – Alla fine vengono indicate le limitazioni dell'uso della tomba.<br />

Continuava ad es. con h(eredem) n(on) s(equetur). Tali indicazioni sono molto rare a Catania<br />

(vd. p. 78). – Datazione: I secolo.<br />

115. Inv. 385 (Sala VII, 29). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro in parte liscio, in parte lavorato a gradina. Lato superiore liscio. 14 x 20 x 5,2;<br />

alt. lett. 1,0-1,4. La scrittura ha un andamento corsiveggiante. Lettere poco profonde. Senza segni<br />

divisori; una foglia di edera alla fine della r. 5.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. L'iscrizione, segnalata nel Museo dei Benedettini a partire da<br />

Torremuzza, fu collocata tra le urbane da Mommsen. Il caso è spinoso; l'aspetto esterno e la<br />

paleografia non sono probanti. Comunque, la provenienza siciliana mi pare più verosimile per<br />

motivi onomastici: Thermitanus, "abitante di Thermae (Himeraeorum)", è altrimenti attestato come<br />

cognome soltanto a Catania, in CIL X 7099. 155 Per di più, l'iscrizione non viene segnalata nel Cod.<br />

Maruc. A 77, come lo è invece il 90% delle iscrizioni urbane nella collezione dei Benedettini (cfr. p.<br />

27).<br />

D(is) M(anibus) s(acrum).<br />

Octavius ThermitanusComico<br />

bene me-<br />

5 renti fecit.<br />

CIL VI 23320; CIL X 1088*, 259 (Mommsen). Torremuzza 1769 1 , 58 nr. 8; 1784 2 , 63 nr. 11 (da V. M. Amico, cfr. sopra,<br />

p. 45); Ferrara 1829, 416 nr. 16; Bertucci 1846, 34 nr. 6.<br />

Il nome grecanico Comicus è ben attestato a Roma e nell'Italia meridionale, ma poco<br />

comune nell'Oriente greco. 156 – Datazione: II secolo – prima metà del III.<br />

116. Inv. 274 (Sala VI, 82). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea inserita in un quadro di gesso. Lati irregolari. 19 x 19 x tra 1 e 5; alt. lett. 1,0-3,5.<br />

Lettere molto irregolari; le traverse degli alfa e degli epsilon mancano spesso. Forme: ∈ (con apicature<br />

e talvolta con l'estremità superiore collegata con il tratto intermedio – "e"; come in 147); theta<br />

romboidale; M, 0, TT , % (con apicature). 2: I e K, 5 K montanti, con la parte superiore curvata. Come<br />

segni divisori si usano foglie di edera grandi (nelle rr. 1 e 3-5; anche tra O e G nella r. 4).<br />

Provenienza: Catania. "Erutus a. 1726 dum Petri Tedeschi Villermosae baronis domus fundamenta<br />

extra Stesichori portam ponerentur" Amico. All'epoca, l'iscrizione veniva evidentemente conservata<br />

nella casa di Villermosa (cfr. il nr. 138); è stata segnalata nel Museo dei Benedettini da Kaibel.<br />

153 Le altre possibilità sono Atavius, Lictavius, Lutavius, Mattavius, Stavius (?) e Tavius.<br />

154 ILTermini Imerese 60 e 127.<br />

155 Nel repertorio dei cognomi latini di Kajanto (1965, 194), viene segnalata solo CIL VI 23320.<br />

156 Vd. Solin 1982, 1022 e LGPN IIIA 263; nessun caso maschile negli altri volumi di LGPN.

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