L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 289
alla fine del IV o inizi del V secolo. 231 La datazione probabile pare in ogni caso il III secolo.
TAORMINA
241. Inv. 243 (Sala VI, 51). Magazzino del cortile. Collezione Biscari.
Lastra marmorea inserita in un quadro di gesso. Lati irregolari. 24 x 27 x tra 1,5 e 5,5; alt. lett. 1,5-2,0.
Lettere poco profonde. Forme delle lettere: alfa con la traversa spezzata; E; forma dello stigma: S; M;
omicron romboidale; P, L¯. Punti prima delle cifre nelle rr. 4 e 6. Graffi sul lato destro.
Provenienza: "epitaphium Tauromenii effossum", secondo Torremuzza; così anche Ferrara. Segnalata
nel Museo Biscari a partire dalla seconda edizione della raccolta di Torremuzza; quindi, è verosimile
che la lastra arrivò nel museo tra 1769 e 1784 (cfr. p. 47).
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IG XIV 439 (Kaibel). Torremuzza 1784 2 , 196 nr. 140 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 390 nr. 3. Da
Torremuzza: CIG III 5649b. – Libertini 1930, 318 nr. 7 (come inedita e catanese).
Qui ricorre l'avverbio ém°mptvw, comune nell'epigrafia cristiana, mentre l'aggettivo
êmemptow è adoperato nella Sicilia orientale quasi esclusivamente nell'epigrafia pagana (cfr. p.
111). È notevole che l'epitaffio non contenga un'invocazione come Y(eo›w) K(ataxyon¤oiw).
L'epitaffio sembra databile dalla seconda metà del II al III secolo.
231 Vd. H. Solin, in Utriusque linguae peritus. Studia in honorem Toivo Viljamaa (a c. di J. Vaahtera e R. Vainio), Turku
1997, 2-3, che aggiorna i dati del repertorio di Kajanto (1965, 286).