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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 141<br />

alle pubblicazioni come AE, BE e SEG sono sempre inclusi.<br />

In seguito, vengono presentate brevemente le divergenze dei corpora e/o delle edizioni<br />

recenti dalla nostra lettura. Non è sembrato ragionevole elencare tutte le variae lectiones degli<br />

autori. L'ultima parte del lemma è il commento, alla fine del quale viene proposta una<br />

datazione. I criteri per la datazione sono stati discussi nell'Introduzione; se la datazione si<br />

basa sulla paleografia e sul formulario, i motivi non vengono indicati.<br />

Le iscrizioni pubblicate in questa edizione sono state schedate e studiate tra aprile 1999<br />

e aprile 2002 da Kalle Korhonen e Giovanni Salmeri.<br />

IL MATERIALE EPIGRAFICO CHE NON VIENE PUBBLICATO NELL'EDIZIONE<br />

1. ISCRIZIONI POSTCLASSICHE<br />

Vengono segnalati alcuni frammenti medievali o post-medievali.<br />

A. Nel magazzino superiore viene conservato un frammento superiore di una lastra in<br />

pietra calcarea, inedito. La collezione di provenienza è ignota. Il retro è grezzo. (9) x (13) x 5;<br />

alt. lett. 2,1. Il primo epsilon è quadrangolare, il secondo lunato; la forma dell'omega è v (con il<br />

tratto medio diviso in due come una forchetta). Il luogo di ritrovamento è ignoto, ma il<br />

frammento non è urbano. Sembra catanese; se apparteneva alla collezione Biscari, potrebbe<br />

forse provenire anche da un altro centro della Sicilia orientale.<br />

[---] §kkenv[---]<br />

------<br />

Può trattarsi di un frammento di un'iscrizione edilizia, perché mi sembra che si debba leggere<br />

una forma del verbo tardo §kkainÒv "rinnovare" (cioè, "ricostruire"?). 2 – Le forme delle lettere<br />

appartengono ai tipi bizantini. Come parallelo paleografico, posso segnalare l'epitaffio<br />

messinese di Luca, datato al 1149 (CIG 9539 = A. Guillou, Recueil des inscriptions grecques<br />

médiévales d'Italie [Coll. EFR 222], Rome 1996, 203 nr. 191); le forme delle lettere sono simili,<br />

anche se meno curate, anche nell'iscrizione siracusana CIG 9895 = Guillou, cit. 231 nr. 211, che<br />

Guillou vuole datare al X secolo. Per il nostro frammento, la datazione plausibile<br />

sembrerebbe comunque l'età normanna, fine del XI – XII secolo.<br />

B. Il frammento CIL X 7114 è finora stato considerato antico e cristiano. Proviene dalla<br />

collezione Biscari; viene conservato nel magazzino superiore (inv. 950 = Sala IX, 129). È il<br />

frammento sinistro di una lastra marmorea, con il campo epigrafico riquadrato da una<br />

cornice. Le misure sono (22) x (27) x 4,8; alt. lett. 2-2,4. Le parole sono state separate con spazi;<br />

le lettere AE nella r. 2 sono in nesso. L'iscrizione fu vista da Mommsen nel Museo Biscari e<br />

collocata tra le catanesi, per la lettura erronea nella r. 2, che il medesimo e G. B. de Rossi<br />

interpretavano come una forma del nome Agatha. Comunque, si tratta di un testo<br />

rinascimentale o più recente. La sua provenienza è completamente incerta, ma non credo che<br />

sia urbana, visto che è un frammento. Il testo è:<br />

2 Cfr. G. Caracausi, Lessico greco della Sicilia e dell'Italia meridionale (secoli X-XIV) [Lessici siciliani 6], Palermo 1990,<br />

184.

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