L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

346 Kalle Korhonen
350. Inv. 503 (Sala VII, 147). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea ricomposta da due frammenti. Retro liscio. 19 x 61 x 2; alt. lett. 4,2-5,5. Punti
triangolari. 1: La lastra era evidentemente danneggiata tra N e AT prima dell'incisione.
Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Scammacca, tra iscrizioni importate da Roma nel
Museo dei Benedettini di Catania (cfr. cap. 1.3.2.5). "Saxum marmoreum S. Nicolai museo
acquisitum" (Amico), evidentemente verso 1740.
Ireneus nat(us) Id(ibus) Ian(uariis)
vix(it) an(nis) III, d(iebus) XXXXIIII.
ICUR I 2686 (Silvagni); CIL X 1088*, 435 (Mommsen). P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 2v (da cui A. F. Gori, Cod.
Maruc. A 6 f. 82v); Anonimo (1), Cod. Maruc. A 77 f. 142r; Galletti, Diario (Cod. S. Paolo), p. 79; id., Diario (Cod.
Maruc. A 244 II), c. 38 (cit. nelle ICUR); Amico 1741, 227 nr. 33; Torremuzza 1769 1 , 173 nr. 55; 1784 2 , 183 nr. 63 (da
V. M. Amico, cfr. sopra, p. 45; da Amico e Torremuzza G. Marini, Cod. Vat. lat. 9073 p. 735 nr. 1); Ferrara 1829, 428
nr. 20; dagli autori anteriori e dalla scheda di Mommsen, De Rossi, scheda 4471 (cit. nelle ICUR). – Da Silvagni:
ILCV 4375A.
Datazione: fine del III – IV secolo, vista la semplicità del formulario.
351. Inv. 337 (Sala VI, 145). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea con cornice composta da solco inciso. Nell'angolo inferiore destro un cavallo inciso
con un ramoscello sopra la testa. Retro liscio. 33 x 31 x 2,8; alt. lett. 1,5-3,0. 3-4: punti triangolari (4:
MI·NSES per errore del lapicida).
Provenienza urbana. "Adi 13 Febraio [del 1742] il P. D. Placido Scammacca ... si è degnato mostrarmi la
seguente barbarissima iscrizzione da lui comprata per giuli tre da un giovane scarpellino" (Galletti,
Cod. S. Paolo). La data è erronea, perché la lastra venne segnalata nel Museo dei Benedettini già da
Amico, nel libro uscito nel 1741 (sulle indicazioni delle date di Galletti, cfr. p. 29). In ogni caso, fu
trasportata a Catania verso 1740.
Leonti anima innox,
qui quesqued in pace,
qui vixid annis XV,
minses quinque,
5 dies viginti et qunque;
dolentes fecerunt
ritores.
ICUR I 2687 (Silvagni); CIL X 1088*, 440 (Mommsen). P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 2r (da cui A. F. Gori, Cod.
Maruc. A 6 f. 91r); Galletti, Diario (Cod. S. Paolo), p. 56; id., Diario (Cod. Maruc. A 244 II), c. 32 (cit. nelle ICUR);
Amico 1741, 234 nr. 6 (da cui Torremuzza 1769 1 , 251 nr. 35; 1784 2 , 268 nr. 40); Ferrara 1829, 437 nr. 19; dagli autori
anteriori e dalla scheda di Mommsen, De Rossi, scheda 1330 (cit. nelle ICUR). – Dalle ICUR: ILCV 3101E.
7: NVT omesse per aplografia.
Leontius/-ia è un nome tipicamente cristiano; i dedicanti hanno voluto commemorare il
giovane defunto con un'immagine che descriveva i suoi interessi principali. – Datazione: IV –
V secolo.