L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

330 Kalle Korhonen
317. Inv. 414 (Sala VII, 58). Magazzino superiore. Collezione Biscari.
Lastra marmorea. Retro liscio. 25 x 33,5 x 3,3; alt. lett. 1,7-2,9. Punti triangolari (rr. 2, 7). Linee guida.
Provenienza urbana. "A di 28 detto [= gennaio 1741] comprai per un giulio da un scarpellino presso S.
Angelo in Pescaria" (Galletti, Cod. S. Paolo; "Ai 7 di Febrajo 1741" id., Cod. Vat.). "Romae ap. Ab.
Galletti" (Donati). Trasportata a Catania nel Settecento (segnalata nel Museo Biscari a partire da
Torremuzza).
D(is) M(anibus).
Cn(aeus) Pollius
Parthenopeus
Atticillae
5 delicatae
suae bene merenti
f(ecit).
CIL VI 24403, cfr. p. 3530; CIL X 1088*, 280 (Mommsen). Galletti, Diario (Cod. S. Paolo), p. 4; id., Diario (Cod. Vat.
lat. 8607), f. 3r (da cui Donati 1765, 413 nr. 9 e CIL VI 3360*, perché ritenuta una falsa); Torremuzza 1769 1 , 181 nr.
99; 1784 2 , 192 nr. 114 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 415 nr. 4.
L'uso della parola delicatus/-a è multiforme nelle iscrizioni; può riferire agli amanti, ma
anche ai figli. – Datazione: fine del I secolo – II secolo.
318. Inv. 329 (Sala VI, 137). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.
Lastra marmorea. Superficie leggermente danneggiata nelle rr. 1 e 2. Retro grezzo, lati lisci. 22 x 44,5 x
4; alt. lett. 2,0-3,0. Punti triangolari.
Provenienza urbana. L'iscrizione fu vista da Margarini nel monastero di S. Paolo fuori le mura, "extra
Pullarium in pariete" ("in muro horti D. Pauli" secondo Fabretti). "Appresso di P. Scammacca",
secondo Galletti; trasportata nel Museo dei Benedettini di Catania negli anni '40 del Settecento
(segnalata dalla mano anonima nel Cod. Maruc. A 77, cfr. cap. 1.3.2.4).
D(is) M(anibus).
Quintus Pompeius Phileros
emit ollas sex sibi et suis,
libertis libertabusque
5 posterisque eorum.
CIL VI 24492; CIL X 1088*, 281 (Mommsen). C. Margarini, Inscriptiones antiquae basilicae S. Pauli ad Viam Ostiensem,
Romae 1654, 57 nr. 624 (da cui N. M. Nicolai, Della basilica di S. Paolo, Roma 1815, 245 nr. 839); P. Puccinelli,
Memorie sepolcrali dell'abbadia fiorentina e d'altri monasteri, s. d., s. l. [prefazione: Fiorenza 1664], 46 nr. 59; Fabretti
1699, 155 nr. 239; P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 15r (da cui A. F. Gori, Cod. Maruc. A 6 f. 94r); Anonimo (2),
Cod. Maruc. A 77 f. 143r; Galletti, Diario (Cod. S. Paolo), p. 82 (da Scammacca; dalle schede di Galletti, F. A.
Zaccaria, Excursus litterarii per Italiam ab anno MDCCXLII ad annum MDCCLII, vol. I, Venetiis 1754, 364 nr. 11 [da
cui Donati 1765, 420 nr. 10; CIL X 135*]; 257 Donati 1765, 420 nr. 15); Torremuzza 1769 1 , 181 nr. 100; 1784 2 , 192 nr.
115 (da V. M. Amico, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 416 nr. 5; Bertucci 1846, 33 nr. 2. – Cfr. Filippi 1998, 77-78, 89,
165, 183.
Una copia settecentesca è stata segnalata a Bologna (CIL XI 101*, 129). – Datazione:
seconda metà del I – prima metà del II secolo (Phileros era comune soprattutto nel I secolo, vd.
Solin 1982, 157-59; ollae si riferiscono alla cremazione).
257 Galletti, cit. da Zaccaria, p. 361, cita una fonte inventata (vd. sopra, p. 301 n. 243).