L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

102 Kalle Korhonen
altri epiteti usati sono carissimus/-a, dulcissimus/-a e optimus/-a. 413 Quest'ultimo epiteto viene
usato nel nesso optimus virorum, raro negli epitaffi, in 66. Il nesso è stato collocato nella S1, il
che è naturale, visto che si tratta di un'apposizione, mentre gli epiteti usati nei formulari L4-
L6 vengono regolarmente collocati nella S2, accanto alla parola che descrive il defunto. Di
altri epiteti, è attestato anche fidelissimus (CIL X 7041) e forse infelicissimus, pertinente ai
dedicanti dell'epitaffio (162).
Il nesso pertinente al defunto, bene merenti, scritto per intero, non è attestato nelle
iscrizioni certamente catanesi, ma in quattro iscrizioni probabilmente catanesi. 414 Abbreviato
b(ene) m(erenti), viene usato almeno in due iscrizioni certamente catanesi (58 e 97). 415 Troviamo,
inoltre, l'attributo merenti combinato con coniugi in 51, la provenienza locale della quale è
confermata da Amico, e con viro in 75, probabilmente catanese. Varianti più verbose sono i
nessi nutrici o(ptimae) d(e) s(e) m(erenti) e coniugi o(ptimo) d(e) s(e) m(erenti) nell'epitaffio 54.
Il pronome relativo viene usato raramente negli epitaffi pagani di Catania. Questo é
naturale nei formulari L3a e L4, nei quali il pronome non è motivato; forse la rarità del
pronome in questo formulario ha avuto un influsso sugli altri formulari. 416
Nelle indicazioni di età, le iscrizioni latine sono paragonabili con le greche riguardo
all'accuratezza. Gli epitaffi in cui viene indicato soltanto il numero degli anni formano una
netta maggioranza di tutti gli epitaffi con l'indicazione di età conservata (73%), mentre la
percentuale degli epitaffi con il numero degli anni, mesi e giorni è basso (14%). 417 Quando
viene indicato soltanto il numero degli anni, in più della metà dei casi la cifra è divisibile per
5. 418 Se si tratta di personaggi giovani, questo può essere una pura coincidenza, ma
l'arrotondamento dell'età dei vecchi sembra esser stato una regola a Catania.
2.6.3. LA PALEOGRAFIA
A Catania, dove è naturalmente ben attestata la scrittura posata, sono comuni anche le epigrafi
con una scrittura più o meno corsiveggiante. A livello dell'aspetto generale del testo, nella
scrittura corsiveggiante le forme delle aste oblique sono curve (lettere A, M, N, V, X) e le
apicature notevoli, talvolta oblique. Nell'A l'asta sinistra non arriva nel vertice superiore di
quella destra, ma più in basso; la traversa è obliqua o mancante. Nell'E il braccio superiore,
talvolta anche quello intermedio, tendono verso l'alto; il braccio inferiore può essere
ondulato. Nella F il braccio superiore tende verso l'alto; nella L il braccio è ondulato; nella M i
punti di unione delle aste non sono nei vertici; nella N l'asta sinistra non arriva nel vertice
superiore di quella destra, ma più in basso; nella T il tratto orizzontale è obliquo.
Nelle iscrizioni catanesi non ci sono caratteristiche paleografiche non attestate tra le
413 Carissima (tutte donne): nr. 126, CIL X 7090 e 7093; dulcissimus: nr. 156 (inc.) e Libertini 1931a, 49 nr. 4 (f.);
optimus: n.ri 54 (f. e m.), 66 (m.) e 144 (f.).
414 N.ri 55, 81, 115 e 136.
415 È presente anche in 245 e in CIL X 7090, ma tutti e due possono provenire da Catania o da Roma.
416 I casi: n.ri 13 e 149; CIL X 7041; Salmeri 1984, 13 (AE 1985, 483). Negli altri casi il pronome inizia la frase
subordinata dell'età, mentre in CIL X 7041 il testo suona "(nome al dativo) qui fuit vilicus Afinianis, vixit" ecc.
417 Il totale è 71.
418 Le età sono: 80 anni (Salmeri 1984, 13), 70 (nr. 125), 65 (134), 60 (54, 66, 123, 128 e 144), 55 (121), 50 (104), 45 (CIL
X 7041, 7076 e 7093), 40 (n.ri 51 e 97), 35 (89 e 132), 30 (75, 126 e 143), 25 ( 54, 122, CIL X 7040, 7047 e 7080), 20 (CIL X
7092), 15 (nr. 136 [se è l'età]) e 10 (CIL X 7050).