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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 341<br />

341. Inv. 500 (Sala VII, 144). Magazzino superiore (nel 2002, nella mostra). Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea centinata. Retro liscio. 29 x 25,5 x 2,3; alt. lett. 1,2-2,8. Scrittura corsiveggiante; righe<br />

non dritte. Le B hanno la forma corsiva. 2: L e I montanti. Punti triangolari.<br />

Provenienza urbana confermata dalle segnalazioni di Ghezzi e Vettori, che videro l'iscrizione a Roma o<br />

nei suoi dintorni nei primi decenni del Settecento (vd. cap. 1.3.6). Luogo di ritrovamento ignoto.<br />

Acquistata in seguito da Scammacca. Trasportata a Catania nel Museo dei Benedettini negli anni '40<br />

del Settecento, viste le segnalazioni nel Cod. Maruc. A 77 (cfr. cap. 1.3.2.5).<br />

D(is) M(anibus).<br />

Ulpius Ìucundus<br />

Aug(usti) lib(ertus)<br />

Ulpiae Pri-<br />

5 mitivae lib(ertae)<br />

bene m(erenti).<br />

CIL VI 29226; CIL X 1088*, 386 (Mommsen). P. L. Ghezzi, Cod. Bibl. Angelica 2163 f. 82; F. Vettori, Cod. Maruc. A<br />

63 f. 127v (lettera per A. F. Gori del 30/12/1730); P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 152r; Anonimo (2), cod. cit. f.<br />

143r.<br />

Ulpius Iucundus era probabilmente un liberto di Traiano; teoricamente, sono possibili<br />

anche altri membri delle famiglie imperiali come padroni (vd. Chantraine 1967, 63). –<br />

Datazione: II secolo.<br />

342. Inv. 524 (Sala VII, 168). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea pseudoansata, con cornice incisa a linea retta, e con foglioline e una seconda linea<br />

retta in alto e in basso. Retro e lati lisci. Fori per affissione nelle pseudoanse. 13,5 x 32,5 x 2,4; alt. lett.<br />

1,1-1,6. I tratti orizzontali delle lettere tendono verso l'alto. Punti triangolari.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Venuti (Cod. Vat.): "apparteneva al P.<br />

Scammac(c)a, che l'Anno 1748 mandò in Sicilia p(er) aricchire un Museo" (cfr. cap. 1.3.5). Luogo di<br />

ritrovamento ignoto. Vista nel Museo Biscari da Ferrara e Mommsen.<br />

Uttedia L(uci) l(iberta) Tyche<br />

vix(it) ann(is) XXV;<br />

L(ucius) Uttedius L(uci), (mulieris) l(ibertus) Lucrio<br />

sibi et suis.<br />

CIL VI 29619, cfr. p. 3524 (al nr. 20114); CIL X 1088*, 395 (Mommsen). R. Venuti, Cod. Vat. lat. 7935 f. 38v; A.<br />

Guarnieri, Schede di Osimo f. 215 (da R. Venuti; cit. nel CIL); Ferrara 1829, 428 nr. 10. – Cfr. U. Lehmann, Quibus<br />

locis inveniantur additamenta titulorum voluminis VI Corporis inscriptionum Latinarum (CIL Auctarium), Berolini 1986,<br />

118, 142.<br />

Il gentilizio è attestato soprattutto nella prima età imperiale (vd. S. Priuli, ArchClass 37<br />

(1985) 223). – C. Hülsen (CIL VI p. 3524) ha proposto che l'archetipo della copia 455 (= CIL X<br />

1089*, 115) sia questa iscrizione ("29618" per errore di stampa), ma questo non mi pare<br />

verosimile (vd. al nr. 455 sotto). Sono incomprensibili i commenti di Lehmann: "20114 fictum<br />

= 29619" e "29619 = 20114 fictum". Tutte e due le iscrizioni sono autentiche. – Datazione: I<br />

secolo.

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