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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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368 Kalle Korhonen<br />

416. Inv. 551 (Sala VII, 195). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Mattone di terracotta ricomposto da due frammenti. 16 x 38,5 x 4,2; alt. lett. 2-2,7. Mano A, ma senza<br />

apicature. Scrittura continua. 2: C incisa in un foro già esistente nel mattone; l'A ultima: barra<br />

spostata sopra la lettera.<br />

qv aemilivs amoenvs / colpurneae p e macrina<br />

Copia di CIL VI 11020 (dove il testo della copia); CIL X 1089*, 25. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 13r ("ritrovata<br />

l'an. 1745").<br />

L'originale fu dedicato a Calpurnia P. f. Macrina. Proveniente dalla collezione Passionei<br />

di Frascati, è finito nei Musei Vaticani.<br />

417. Inv. 457 (Sala VII, 101). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. 11 x 24 x 3,5; alt. lett. 1,5-2,2. Mano B, ma con apicature. Lettere spaziate.<br />

3: T lunga.<br />

d m / d aemilivs c·h/t et hortensi/ae·b·m·f·<br />

Copia di CIL VI 11033 (dove il testo della copia); CIL X 1089*, 26. P. L. Galletti, Cod. Maruc. A 77 f. 166.<br />

Il testo originale suona: ... D. Aemili Chi et Hortensiae Phoebes ...; è interessante che il<br />

cognome di Hortensia è apparentemente finito in un'altra copia, il nr. 478. – L'archetipo, visto<br />

nella Villa Pamphili nel Settecento (Seguier), viene riportato nel CIL sulla base di letteratura<br />

secondaria.<br />

418. Inv. 516 (Sala VII, 160). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra di marmo bianco venato ricomposta da più frammenti. Parte superiore tagliata; poteva avere la<br />

forma di una stele centinata. Campo epigrafico ribassato e riquadrato da una cornice modanata<br />

antica. Campo lievemente corroso (ma non si tratta della rasura di un testo antico) e danneggiato<br />

all'altezza della r. 4 tra ME en NS, probabilmente già prima dell'incisione della copia. 54 x 40 x 4,0-<br />

2,4; alt. lett. 2,6-3,1. Mano A. Spazi tra le parole.<br />

aemiliae / clenentilla/e d aemilivs / c·l me nsei·ae/ 5miliae melissa / parentes et /<br />

amilie prv/milla soror<br />

Copia di CIL VI 11133 (dove il testo della copia) (= ILMN 106-7 nr. 172); CIL X 1089*, 27. Torremuzza 1769 1 , 157 nr.<br />

1; 1784 2 , 165 nr. 1 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 427 nr. 2. – 2: -AE, 5: MILIA MEL- Mommsen.<br />

L'originale, in cui il nome della sorella è Aemilia Primilla, fu visto nel Settecento nella<br />

Villa Pamphili (Seguier, Maffei 1749); in seguito, ha fatto parte della collezione Borgia,<br />

finendo nel Museo di Napoli.<br />

419. Inv. 515 (Sala VII, 159). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Angoli lievemente stondati. Retro liscio. 29 x 29 x 3,5; alt. lett. 1,7-3. Mano B, ma con<br />

apicature. Scrittura continua.<br />

d m / eqvisiae martina / lib·et·benmerenti / et conivgi vi a xxvii / 5 aeovisivs apilis<br />

sibi / et svis poste eorvm<br />

Copia di CIL VI 11176 (dove il testo della copia); CIL X 1089*, 28. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 10v (da cui A.<br />

F. Gori, Cod. Maruc. A 6 f. 86r); Anonimo (2), Cod. Maruc. A 77 f. 143r. – 3: MERENT Mommsen.<br />

Nella copia vengono omessi i numeri dei mesi e dei giorni indicati nell'originale; il<br />

dedicante si chiamava P. Aequisius Aprilis. L'archetipo, pubblicato nel CIL sulla base di<br />

letteratura secondaria, fu visto nel Settecento nel Palazzo Spada (Maffei 1749).

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