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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 235<br />

D(is) M(anibus) s(acrum).<br />

Tyche vixit annis<br />

XIIII, men(sibus) III, dieb(us) XXI;<br />

parentes fecerunt.<br />

CIL X 7096 (Mommsen). Muratori, schede manoscritte 18, 224 (cit. nel CIL); id. 1739-42, 1223 nr. 7 (da A. Pantò);<br />

Amico 1741, 216 nr. 12 (da cui Torremuzza 1769 1 , 155 nr. 54; 1784 2 , 164 nr. 61); Ferrara 1829, 357 nr. 2 (da Amico?).<br />

Datazione: seconda metà del II secolo – III secolo.<br />

139. Senza nr. inv. Magazzino del cortile. Museo Civico.<br />

Frammento superiore sinistro di una lastra marmorea inserito in un quadro di gesso. (11,5) x (10) x tra<br />

0,5 e 4,5; alt. lett. 2-1,5.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. Visto che il frammento si conserva nello stesso quadro con tre<br />

iscrizioni provenienti dallo scavo di alcune tombe in Via Dottor Consoli (n.ri 42, 198 e 212), sembra<br />

che anch'esso provenga dalla stessa zona.<br />

D(is) [M(anibus) (s(acrum)?)].<br />

M(arc-) V[---]<br />

------<br />

Inedita.<br />

Ad es. M. Ulpius, ma anche altri gentilizi sono possibili (come Vipsanius, Varius, Vibius).<br />

– Datazione: seconda metà del I – II secolo.<br />

140. Inv. 447 (Sala VII, 91), mag. sup. (fr. s.); 251 (Sala VI, 59), mag. cortile (fr. sup. d.); fr. inf. d. mag.<br />

sup. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea ricomposta da tre frammenti, di cui quello superiore destro è inserito in un quadro di<br />

gesso. Danneggiata sul lato sinistro. Retro grezzo. Fr. sin.: 23 x (18) x 3,5; fr. d. sup.: (18) x (8); fr. d.<br />

inf.: (7,5) x (8) x 3,1; misure complessive: 23 x 25 x 3,1-3,5; alt. lett. 1,2-2,0. Forme delle lettere: alfa e<br />

lambda con braccio in alto; E; forma dello stigma: S, con becco allungato; y, M, 0, P, %; v (r. 5) o V (r. 6).<br />

2 H%, TH, 3 ME in nesso. Punti triangolari; due foglie di edera nella r. 1.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. Segnalata in una lettera da F. Tornabene a Gervasio, questa<br />

iscrizione dei Benedettini fu considerata di provenienza urbana da Kaibel ("urbanae fortasse<br />

originis"), apparentemente a causa dei cognomi. La soluzione non mi pare la migliore; collocherei<br />

l'epigrafe tra le catanesi in base al formulario G4, tipico a Catania (vd. p. 124). Vista la segnalazione<br />

di Tornabene, potrebbe esser arrivata nel convento negli anni '40 dell'Ottocento.<br />

Y(eo›w) K(ataxyon¤oiw).<br />

OÈrbanå zhs(en) th<br />

*d', m∞n(aw) *w', ≤m°r(aw) ih':<br />

OÈrbikÚw ka‹ N`¤kh<br />

5 gone›w t°knƒ glukutãtƒ<br />

§po¤h s an.<br />

IG XIV 1919 (Kaibel). A. Gervasio, corrispondenza, vol. XVII (da F. Tornabene) (vd. p. 60; cit. nelle IG). – Dalla<br />

lapide IGUR 865 (da Kaibel; il frammento sinistro, pubblicato con fotografia, è stato descritto da G. Manganaro).<br />

6: Il S non si legge più; è stato sottolineato.<br />

Probabilmente gli stessi Urbicus e Nice si menzionano in 124. Le due iscrizioni

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