L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 131
IG XIV nr. Coll. segnal. da prov. e argom.
Prov. qui proposta _
533 184 Ben. Am. – (NV) Catania; Ben. epoca di Am.
542 183 Bisc. Black. To. Fe. – CT (o Sirac.?); paleogr., onom.
543 364 Bisc. Fe. – Roma; cfr. catac. Monteverde
559 210 Ben. Am. – (NV) Catania; framm., Ben. ep. Am.
D: Le iscrizioni greche collocate finora tra le urbane
IG XIV IGUR nr. Coll. segnal. da argomenti
Prov. qui proposta__
1529 1187 243 Ben. To. Fe. "urbanae ut videtur originis" incerta
1745 670 68 Ben. To.2 Fe. Ber. "urbanae fortasse originis" Catania; G4
1852 787 110 Bisc. – "urbanae fortasse originis" Catania; G4, scritta
1919 865 140 Ben. Tornab. "urbanae fortasse originis" Catania; G4
1981 923 124 Ben. Tornab. "ex urbe fort. cum 1919 asport." Catania; G4, onom.
3.6. La provenienza delle epigrafi perdute collocate finora tra le urbane
Delle iscrizioni collocate da Mommsen tra "tituli ex urbe Roma translati in Siciliam" (CIL X
1088*), una parte sono state perdute. 502 Qui voglio aggiungere anche qualche commento sulla
provenienza di questo materiale. Per CIL X 1088*, 237 (CIL VI 34244) e 433 (ICUR 2685), la
provenienza urbana viene accertata dalla segnalazione di Scammacca. 503 Delle altre,
preferisco collocare le seguenti tra le catanesi. Naturalmente servirebbe un'autopsia.
– CIL VI 21620 (X 1088*, 224), per motivi della frammentarietà.
– CIL VI 30630, 1 (X 1088*, 401), pure un frammento, contiene il formulario L3 o L4,
con D. M. S.
– CIL VI 30630, 3 (X 1088*, 402), [---]enti / [---]suit, a causa della frammentarietà.
– CIL X 1088*, 460, con [--- q]uievi[---] / [---] obi[---], per lo stesso motivo.
Il testo di CIL X 1088*, 357 è, secondo Mommsen, "Valeria fil."; nessun autore viene
citato per l'iscrizione conservata nel Museo dei Benedettini. Sembra che l'epigrafe – senza
dubbio un frammento – sia rimasta fuori dal CIL VI. Sembra che si tratti di un'epigrafe non
importata, ma locale. L'interpretazione del frammento CIL VI 30629, 3 (X 1088*, 416) non è
possibile in base alla lettura di Mommsen; mi sembra che sia stato pubblicato da Libertini
come inedito, il testo letto capovolto (vd. p. 67 n. 270). Credo che sia locale, ma non
necessariamente antico. – Al nr. 1088*, 438, Mommsen dà il testo "Inocentissime … mamlcu
Iuli Benedicti", e cita "Scammacca ms.", che sta per Cod. Maruc. A 77. Quindi, dovrebbe
trattarsi dell'archetipo della copia X 1089*, 131, 504 dove Scammacca viene anche citato, ma
con l'aggiunta "Cat. Ben. (dest.)", cioè, la copia non è stata trovata nel Museo. Visto che nel
codice viene registrata soltanto la copia (f. 151v), sembra che la scheda della copia sia finita
nell'elenco delle iscrizioni autentiche.
502 Secondo i miei calcoli, mancano le iscrizioni seguenti: 1088*, 224 (CIL VI 21620), 237 (CIL VI 34244), 357, 401
(CIL VI 30630, 1), 402 (CIL VI 30630, 2), 416 (CIL VI 30629, 3), 433 (ICUR 2685) e 460; 1509*, 5 (l'ultima non fu vista
da Mommsen).
503 È problematica CIL VI 34244, vista e considerata autentica dal Mommsen. Comunque, almeno in base alla
trascrizione leggibile nel codice A 77 (f. 10r), l'unica altra testimonianza, potrebbe anche essere una copia.
504 Non ho trovato l'iscrizione autentica nelle ICUR. Il testo della copia suona (dal Cod. Maruc.): "inocentissime /
anime spiritus ben/erefricet manil/iu iuli benedicti que vixit ann·iii die vii ox".