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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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100 Kalle Korhonen<br />

La percentuale della categoria L6 è 6% (6%). 403 In tutto tre su cinque epitaffi catanesi<br />

contengono così i nomi dei defunti come quelli dei dedicanti (la percentuale è tra 58%-60%).<br />

2.5.3. IL TIPO "A SÉ E AI SUOI" (L7)<br />

Nelle iscrizioni latine è attestato anche il formulario pertinente ai monumenti di famiglia, in<br />

cui il dedicante dell'epitaffio dichiara di aver dedicato il monumento a sé e ai suoi – sibi et suis<br />

fecit. La frase verbale è molto breve e nella maggioranza dei casi non contiene neanche<br />

l'oggetto. Questo è comunque indicato nell'esempio (xxxxiii) – hoc monumentum. La struttura<br />

del formulario è come segue:<br />

L7: (invocazione +) nome[nom.] (+ l'attributo vivus) (+ oggetto[acc.]) + oggetto[dat.] (+ verbo)<br />

(xxxxiii) D(is) M(anibus) s(acrum). / M(arcus) Antonius / Syriacus vivus / hoc monumentum<br />

/ sib(i) et suis fec(it). (CIL X 7045)<br />

(xxxxiv) D(is) M(anibus) s(acrum). / Vipsanius / Atticus / vivos sibi / et suis. (145)<br />

(xxxxv) D(is) M(anibus) s(acrum). / L(ucius) Arrius / Primillus / vivos sibi / et suis / fecit.<br />

(CIL X 7048)<br />

(xxxxvi) P. Scribo/nius / Sollemnis / sibi et suis v(ivus) f(ecit). (Manganaro 1989, 172 nr. 42<br />

= AE 1989, 341l)<br />

(xxxxvii) D(is) M(anibus) s(acrum). / Nymphon e[t] / Cale vivi si[bi] / et suis fecer(unt). (CIL<br />

X 7081)<br />

Nel (v), i dedicanti sono due, evidentemente una coppia di concubini. È ovvio, visto che gli<br />

epitaffi sono stati dedicati da persone ancora viventi, che non venga indicata l'età.<br />

Nell'esempio seguente, i dedicatari sono la dedicante stessa è una sola altra persona:<br />

(xxxxviii) Arruntia Laudic[e] / sibi et Aristoni / +[---s]uo / ------. (CIL X 7049)<br />

Sembra che l'epigrafe Orsi 1915, 219 (i) abbia contenuto lo stesso formulario (Arrius … fecit<br />

El¢pÜidi v`(ivus) (?) [et] ¢sÜuis.) 404<br />

Non ci sono altri epitaffi sufficientemente interi a Catania con questo formulario.<br />

Comunque, il frammento 162 ne contiene una parte, e in altri frammenti troviamo il nesso sibi<br />

et suis (152) o le parole sibi e suis, separate (CIL X 7102), oppure una delle due parole. 405 Mentre<br />

a Roma le indicazioni come vivit o vivus/-a diventano rare già verso la fine del I secolo, 406<br />

non sembra ben motivato datare tutti i casi catanesi al I secolo. Nell'epigrafia greca la categoria<br />

G7 si attesta anche in epoca cristiana (vd. sotto, p. 105). Insomma, la categoria non può<br />

servire come un criterio di datazione.<br />

I casi interi di G7, tutti certamente catanesi, sono elencati sopra negli esempi (xxxxiii)-<br />

(xxxxviii) (con Orsi 1915, 219). La percentuale della categoria è 11% (7%).<br />

403 I casi: nr. 86, CIL X 7047, 7076 e 7090; probabilmente catanesi: n.ri 77 e 115.<br />

404 Orsi ha letto ELRIDI e GVIS. In base al suo disegno, sembrerebbe che ci fosse una V separata dal resto del testo<br />

all'inizio dell'ultima riga.<br />

405 Et suis: Orsi 1918, 62 nr. 2; suis: n.ri 62, 160 e 161; sibi: nr. 150.<br />

406 Vd. R. Friggeri – C. Pelli, in Tituli 2: Miscellanea, Roma 1980, 170-71.

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