18.06.2013 Views

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

18 Kalle Korhonen<br />

formazione della collezione dei Benedettini. A causa dei numerosi problemi pertinenti al<br />

codice, è sembrata opportuna una discussione approfondita. Il codice è miscellaneo,<br />

composto dai quaderni di Antonio Francesco Gori (1691–1757), e dalle lettere mandate a Gori<br />

da altri studiosi come G. Bottari, F. Ficoroni, D. Revillas e F. Vettori; contiene 260 fogli. Le<br />

date indicate nel codice si riferiscono al periodo tra gli anni Trenta e Sessanta del Settecento; i<br />

fogli non sono in ordine cronologico.<br />

Per lo scopo di questo studio, le parti più importanti sono i fogli 1-11, 13-16, 142-146,<br />

150-152, 163 e 166, perché contengono iscrizioni finite nel Museo Civico di Catania.<br />

Nell'Inventario dei manoscritti della R. Biblioteca Marucelliana, 48 gli autori dei fogli in questione<br />

non vengono identificati. Purtroppo, il codice non contiene indicazioni generali per poter<br />

stabilire quando questi fogli furono mandati a Gori; il problema verrà trattato più avanti. 49<br />

Nel CIL X Mommsen attribuisce alcuni fogli a Placido Scammacca, altri a P. L. Galletti. 50 In<br />

realtà, della mano di Scammacca sono i ff. 1-11, 13-16, 143v-146 e 150-152, e Galletti scrisse i ff.<br />

163 e 166. I fogli 142 e 143r, attribuiti a Scammacca, furono in realtà scritti da due mani non<br />

riconosciute, e verranno trattati sotto. Eccettuati i ff. 142 e 143r, Scammacca e Galletti vengono<br />

in ogni caso citati correttamente nei volumi del CIL VI. 51 Il contenuto di questi fogli viene<br />

elencato in dettaglio nell'Appendice nr. 2.<br />

In tutto, sono incluse 48 iscrizioni autentiche e 103 copie "gallettiane" diverse (molte<br />

vengono segnalate due o tre volte). I fogli contengono, inoltre, una decina di bolli laterizi (vd.<br />

p. 41). Le iscrizioni autentiche non vengono distinte dalle copie in alcuna sezione del codice.<br />

(Le copie "gallettiane" vengono discusse in dettaglio nel capitolo 1.3.4.)<br />

1.3.2.1. I fogli scritti da Scammacca: 1-11, 13-16, 143v-147, 151-153<br />

Dei fogli scritti da Scammacca, discuterò prima i ff. 1-11 e 13-16. I fogli appartengono in<br />

qualche modo nello stesso contesto, visto che le misure della carta sono le stesse (alt. 22,5<br />

cm). 52 Non ci sono titoli o altre indicazioni generali del contenuto. Le trascrizioni non sono<br />

particolarmente fedeli alla paleografia, ma riproducono comunque alcune forme delle lettere,<br />

e in certi casi le copie si possono distinguere dalle iscrizioni autentiche già in base alle<br />

trascrizioni. Sono incluse anche alcune traduzioni e indicazioni sul margine, che riguardano il<br />

materiale delle iscrizioni. Inoltre, in pochi casi vengono specificati anche i luoghi e le date di<br />

48 Si tratta dell'inventario redatto nel 1883 da F. Vespignani.<br />

49 Prima del secondo gruppo dei fogli (f. 142 in poi), ma non in rapporto con essi, c'è uno "Spicilegium<br />

Lapidarium Ex Epistulis Amicorum" (ff. 94-141), che Gori "exscripsit" il 14 aprile del 1747.<br />

50 CIL X p. 721: "Extant in libro … Marucelliano A 77 f. 1-16. 142. 143. 145. 146. 150. 152 exempla titulorum a patre<br />

Scammacca Romae coemptorum … scripta alia ab ipso Scammacca annis adscriptis 1745 e 1746, alia ex Scammacca<br />

exemplis descripta a Gallettio"; nella sezione "Urbanae in Sicilia" (p. 50* nota 2), viene menzionato soltanto il nome<br />

di Scammacca.<br />

51 Nelle ICUR, però, le sezioni scritte da Scammacca vengono attribuite a Galletti.<br />

52 Il f. 12, scritta nella mano di Gori, non appartiene allo stesso contesto, già per le sue misure. Contiene iscrizioni<br />

di cui alcune sembrano inventate, forse da Galletti; altre, invece, autentiche. Sono incluse le iscrizioni seguenti:<br />

(12r) CIL VI 3382* ("Romae"); una cristiana "(chrismon) Agapite vibas" ("Romae"), che a mio avviso potrebbe essere<br />

autentica, ma è rimasta fuori i corpora; CIL VI 3383* ("Romae") e 3371* ("prope Aventinum"); (12v) "D. M. / Iuliae<br />

Iucundae / fecit Iulia fl. car. / vixit ann. IX, m. X, d. VIII" ("Romae"), di cui è difficile stabilire l'autenticità; "(crismon)<br />

Donato fossori / Fortunatus frater / in pace", forse autentica; IGUR 353 (IG XIV 1403), probabilmente autentica e CIL VI<br />

3622*. Per quanto riguarda CIL VI 3371*, 3382*, 3383* e 3622*, pare che gli editori del CIL VI le abbiano collocate a<br />

ragione tra le false. Per tutte e quattro, le uniche fonti sono questo codice e Maruc. A 6, sul quale vd. sotto.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!