L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 153
Flãbiow F∞lij EÈmãyiow ı lampr[Òtatow ÍpatikÚw t∞w Sikel«n §pa]rx¤aw e‰pen: afl
yerma‹ afl ÉAxilliana‹ §j ér[x]a¤aw diatup≈sevw énÆl v [san pÆsaw -- kayÉ •kãsthn
≤m°ran (?). ---]+ioÊshw t∞w §piskeu∞w §[pimele¤& (?) Flab¤ou (?)]
Liberal¤ou toË eÈkayvsi≈tou, énÆ[lvsan latton. TÚ kapnistÆrion (?)] kayÉ •kãsthn
≤m°ran pÆsaw *l*b' latton kausen efiw tØn prÒkausin [ka‹ efiw tØn ÍpÒkausin latton
kau]sen pÆsaw *i*h', §[p] o ¤ei no(m¤smata) [--. ÜOson tÚ kapnistÆrion (?)]
kausen efiw tØn prÒkausin ka‹ efiw t[Øn ÍpÒkausin di' ≤m°raw -- (?), dvke]n ı prograf‹w
eÈkayos¤vtow t«n e[fi]d¤vn énalvmãtvn p+[---]to §p‹ Í(p¢r) P [nomis]mat+[-, ---]
toË érxit°ktonow: metå tØn Íp[ate¤an toË despÒtou ≤m«n Yeodo]s¤ou afivn¤ou AÈgoÊstou
tÚ di' k a ‹ Maj¤mou toË lamp[rotãtou].
IG XIV 455 (Kaibel con O. Seeck). Amico 1741, 241-43; A. F. Gori, Cod. Maruc. A 6 f. 456v (tutti i framm.); framm. 3
e 5 anche nel f. 442r (da F. Arrigo); J. P. d'Orville, Schede Bodleiane (cit. da Kaibel); P. Burmann, in d'Orville 1764,
576-77 n.ri 1-5 (da d'Orville); Torremuzza 1769 1 , 64-65 nr. 5; 1784 2 , 68-69 nr. 5 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45; dalle
schede di Torremuzza, F. Tardia, Cod. Bibl. Comunale Palermo Qq C 17 a, f. 110r); S. Ittar, Raccolta degli antichi
edificj di Catania, Catania 1812, tav. s. nr. (disegno); Ferrara 1829, 318-22; CIG III 5694 (da K. O. Müller). Frammenti:
A. Pigonati, Stato presente degli antichi monumenti siciliani, s. l. 1767, tav. 21 (da d'Orville); D. Lo Faso Pietrasanta
Serradifalco, Le antichità della Sicilia V, Palermo 1842, V, tav. X. – Manganaro 1958-59, 24-30, tav. IV figg. 7-7b (con
fotografia; BE 1959, 541; AE 1959, 26). – Cfr. Carrera 1639, 291-92; R. C. Hoare, A Classical Tour through Italy and
Sicily II, London 1819, 189; Holm 1898, 540-41 nr. 237 (trad. it. 645-46); Cantarelli 1903, 196; Holm – Libertini 1925,
55; Libertini 1937, 42; Mazzarino 1954, 112 nota 2 [= id., Iura 7 (1956) 138 n. 2 = id. 1980, 357 n. 2]; id., Iura 7 (1956)
350 (cit. da Manganaro); Chastagnol 1963, 370 nr. 20; PLRE II 421, 676; Wilson 1988, 134-35; Manganaro 1993, 554
nota 26 (SEG XLIII 623); Cecconi 1994, 223 n.ri 26-27; Cracco Ruggini 1997-98, 254 nota 26.
Ci sono due lacune notevoli, corrispondenti forse a due lastre mancanti, come ho assunto sopra. Se la mia
proposta della titolatura nella r. 4 coglie nel vero, nella prima lacuna manca una lastra di 100-120 cm, e quindi di
25-28 lettere ca. Anche la fine è mutila, ma penso, con Kaibel, che alla fine manchino solo poche lettere
(diversamente Manganaro). Nel contenuto dell'editto ho adottato con piccole modificazioni i supplementi di
Manganaro, che rendono il testo comprensibile, ma naturalmente non sono certi. 1: lampr[Òt(atow) ÍpatikÚw t∞w
§pa]rx¤aw Kaibel; lampr[Òtatow ÍpatikÚw t∞w §pa]rx¤aw Mazzarino; lampr[Òt(atow) ÍpatikÚw t∞w Sikel«n §pa]rx¤aw
Manganaro 1958-59; l'ultimo mi sembra più verosimile, ma con lamprÒtatow scritto per intero, per motivi di spazio
(cfr. r. 4). – Dopo ANHL, Kaibel vide la curva sinistra di un V; adesso, comunque, la pietra è molto consunta e
sembra che ci sia un'asta verticale (così anche Ferrara), ma non saprei integrare la parola. Nel contesto va meglio
énÆlv[san. – Dopo la lacuna, ]IOUSHS Kaibel (nell'apografo), tel]oÊshw Manganaro; la prima lettera ha un'asta
leggermente obliqua, ma non abbastanza per un L; quindi, è probabilmente un I (anche M è possibile, ma non
permette un supplemento ragionevole). Essa è preceduta dalla lettera G, Y, O, R, T, U, F, C o V, a giudicare dallo
spazio prima dell'I. Alla fine: §[p‹] Kaibel, §[k diatãgmatow Flab¤ou] Manganaro; l'integrazione è mia (vd. sotto). 2:
Lege eÈkayosi≈tou. ANH: dell'H si vede solo l'asta verticale sinistra. – [… TÚ d¢ kapnistÆrion], [ka‹ ep‹ tØn
ÍpÒkausin ...] Manganaro 1993. ]OIEI Amico, E[POI]EI Kaibel, [TO PO]IEI Manganaro 1958-59 e 1993; l'E iniziale è
certo. 3: [… ÍpÒkausin di' ≤m°raw] Manganaro (dopo énalvmãtvn): Dopo il P, Kaibel vide un'asta verticale, che
non c'è più, integrando pÆ[saw; p[rÚw xãrin. ÑH §piskeuØ §pitele›]to Manganaro 1993 (§tel°sa]to id. 1958-59). U
Kaibel, Í(p¢r) Manganaro. teles]mãt[oiw, §pimelhs(am°nou) L°ontow (?)] Manganaro 1958-59, [- nom¤s]mat[a,
§pimelhs(am°nou) ---] id. 1993. 4: Íp[ate¤an Flab¤ou Yeodo]s¤ou Kaibel, Mazzarino ("l'integrazione è certa");
Íp[at¤an toË kur(¤ou) Flab¤ou Yeodo]s¤ou Manganaro 1958-59; l'integrazione attuale è mia (vd. sotto). La parola
despÒtou poteva essere abbreviata.
L'iscrizione commemora i lavori di ristrutturazione delle Terme Achilliane. Decorava
evidentemente la fronte delle terme stesse, vista la notevole larghezza, che doveva
raggiungere 6-7 metri. Siamo di fronte a una delle più grandi iscrizioni marmoree prodotte
nella Catania antica. Nel testo, formalmente un editto, viene descritta la riduzione del
consumo di legno grazie alla ristrutturazione. – L'epigrafe si riferisce all'anno 434, che è la
data dell'editto, vista la datazione postconsolare con i consoli del 433. Vengono segnalati tre
personaggi, Fl. Felix Eumathius, v. c., consularis di Sicilia (PLRE II p. 421), Liberalis,