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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 217<br />

Il formulario è notevole a Catania; è una combinazione di G6 e G7, con il participio z«n<br />

inserito nel formulario G6. – L'iscrizione è databile tra la metà del I e la fine del II secolo.<br />

106. Inv. 643 (Sala VII, 287). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. Superficie corrosa, retro liscio. La lastra è più spessa nella parte centrale. 14 x 14 x<br />

2,8; alt. lett. 2,0-2,7. Lettere poco profonde. G con pilastrino. La forte rubricatura rende la lettura<br />

difficile.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. L'unica segnalazione risale al Mommsen, che collocò la lastra,<br />

conservata allora nel Museo Biscari, tra le urbane. La provenienza catanese sembra, comunque,<br />

preferibile, soprattutto perché si tratta di un'epigrafe poco notevole, quasi un frammento, e non credo<br />

che fosse trasportata da Roma a Catania (cfr. cap. 3.4).<br />

D(is) M(anibus)<br />

Maguln`ae<br />

Chiaè.<br />

CIL VI 30629, 6; CIL X 1088*, 228 (Mommsen).<br />

2: MAGVIA, 3: AECIIL\E ("videtur esse IAE") Mommsen. Dell'ultima A si vedono solo tracce delle aste<br />

montanti.<br />

Il formulario è poco comune a Catania. – Con la nuova lettura viene restituito il nome<br />

della donna defunta; per il gentilizio Magulnius, cfr. il nr. 25 (dove si scrive con Mac-). C'è<br />

un'altra attestazione di Chia a Catania: IG XIV 503. Datazione: probabilmente dal II secolo alla<br />

prima metà del III.<br />

107. Inv. 586 (Sala VII, 230). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea mutila negli angoli inferiori. Retro grezzo, lato sinistro lavorato. 25 x 31,5 x 3; alt. lett.<br />

1,3-2,0. Righe non dritte; lettere e sopralineature profonde. Punti triangolari.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. La segnalazione più antica risale al Mommsen, che collocò<br />

l'iscrizione tra le urbane. A mio avviso, sarebbe piuttosto di origine catanese, visto soprattutto la<br />

tipica combinazione del formulario L3 con la sigla D. M. S. (vd. pp. 123-24).<br />

D(is) M(anibus) s(acrum).<br />

Q(uintus) Marcius Successus<br />

vix(it) an(nis)<br />

VI, mens(ibus) *V*I*I,<br />

5 diebus *X*X*I*I.<br />

CIL VI 22103; CIL X 1088*, 235 (Mommsen). 148<br />

Datazione: seconda metà del I secolo – II secolo.<br />

148 L'iscrizione non è da identificare con una funeraria da S. Paolo fuori le mura, copiata da D. Giorgi nel Cod.<br />

Bibl. Casanatense 1125, f. 170r nr. 9. Il testo è D. M. / Q. Marcius, ma sotto c'è uno spazio lasciato vuoto, e sembra<br />

che si tratti solo dell'inizio di un'iscrizione. Essa diventò CIL VI 22042, con Giorgi come l'unica fonte. Lo stesso<br />

foglio di Giorgi contiene anche iscrizioni che arrivarono più tardi a Catania (vd. p. 82), ma se avesse copiato questo<br />

testo, avrebbe certamente copiato D. M. S. per intero.

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