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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 285<br />

L'espressione è molto particolare. Secondo Müller e Kaibel, si tratterebbe di una<br />

creazione moderna, che copia una parte di IG XIV 349 o di un'iscrizione simile. Comunque, la<br />

raffinatezza delle lettere induce a pensare alle creazioni arcaicizzanti di età romana, come le<br />

due colonne dedicate forse da Erode Attico (IGUR 339), che imitano la scrittura ionica arcaica.<br />

"GÒrgon" è certamente un riferimento a un personaggio della storia arcaica di Messina, uno<br />

dei capi dei Messeni che durante la seconda guerra messenica, verso la metà del VII secolo,<br />

conquistarono la città di Zancle (Pausania 4, 23, 8-9). In seguito, secondo Pausania, nella città<br />

– rinominata MessÆnh – coabitarono Zanclioti e Messeni. Mentre Pausania chiama il<br />

personaggio Gorgos (GÒrgow), l'autore dell'epigrafe l'ha evidentemente conosciuto come<br />

GÒrgvn. 220 Il nome è stato scritto secondo l'uso arcaico, mentre altrove nel testo, a r. 2,<br />

troviamo un omega. Con questa lapide, i suoi ideatori hanno cercato di commemorare la<br />

"rifondazione" di Messina. In ogni caso, l'iscrizione sembra un prodotto dello spirito<br />

antiquario dell'età imperiale romana. – Dediche a tutti gli dei sono attestate in Sicilia<br />

soprattutto ad Alesa, in età ellenistica e romana, 221 ma senza l'epiteto svt∞rew.<br />

PATERNÒ<br />

237. Inv. 354 (Sala VI, 162). Magazzino del cortile. Collezione Biscari.<br />

Cippo esagonale marmoreo. Nel coronamento e nella base cornici modanate che continuano su tutti i<br />

lati tranne il retro. Retro completamente liscio. Nel lato superiore, una cavità. Fondo liscio. 37 x 13 x<br />

23; campo epigrafico 28 x 8; alt. lett. 1,2-2,8. Lettere montanti (3: T, 4: I, 5: Y). Punti a forma di virgola.<br />

"Una picciola Ara votiva di marmo trovata in questo Territorio [= di Paternò]", Biscari; "Ara effossa a.<br />

1759 prope oppidum Paternionis", Torremuzza; segnalata nel Museo Biscari a partire da<br />

quest'ultimo.<br />

VeneriVictrici<br />

5 Hyblensi<br />

C(aius) Public(ius)<br />

Donatus<br />

10 d(ono) d(edit).<br />

CIL X 7013 (Mommsen). I. Biscari, Cod. Bibl. Comunale Palermo Qq D 43 f. 135 (lettera per Torremuzza del<br />

10/4/1779) (stampato in Pagnano 2001, 147); Torremuzza 1784 2 , 10 nr. 21 (da I. Biscari); Sestini 1787 2 , XI (cit. da<br />

Mommsen) (da cui Novelle letterarie pubblicate in Firenze 18 (1787), nr. 17 (27 aprile), 260 [da dove Orelli – Henzen<br />

1856, 139 nr. 5679]); Ferrara 1829, 379; barone Gonzalve de Nervo, Un tour en Sicile, 1833, Paris 1834, 206. – ILS 3178<br />

(da Mommsen). – Cfr. Ciaceri 1911, 17; Pace 1935-49, III 508-9 (con fotografia); G. Manganaro, Historia 13 (1964)<br />

433; id., CronASA 16 (1977) [1985] 153; id. 1988, 67; Wilson 1990, 292; G. Manganaro, in Gentili (a c. di) 1996, 54-55.<br />

220 La forma GORGON non può essere interpretata come l'accusativo, come sarebbe per il dedicatario nel tipico<br />

formulario greco, visto che segue ka‹ofl éllo‹ pol›(tai).<br />

221 IG XIV 353, 355, 359, Kókalos 17 (1971) 5-9 nr. 1, 11-13 nr. 2, 13-14 nr. 3.

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