L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

128 Kalle Korhonen
non notevoli – fossero trasportati da altre località della Sicilia orientale al Museo Biscari. Lo
stesso vale per i frammenti greci: per alcuni più notevoli, viene proposta, come alternativa a
Catania, la provenienza da un altro centro della Sicilia orientale. Con questo metodo mi
sembra che raggiungiamo un'interpretazione più verosimile sulla provenienza dei frammenti.
È ovvio che non c'è alcun modo per definire la provenienza esatta di ogni frammento.
3.5. Una visione d'insieme sul materiale di provenienza incerta
Nella tavola 8 che segue sono state incluse tutte le iscrizioni conservate nel Museo Civico e
viste già da Kaibel o da Mommsen, per le quali mancano le testimonianze dirette sulla
provenienza. Le lettere A, B, ecc. si riferiscono alle epigrafi postclassiche pubblicate nelle
pagine 141-43 dell'edizione.
Le tavole contengono abbreviazioni, come:
A77 = i fogli 142 e 143r del Cod. Maruc. A 77 framm. = frammentarietà
Am. = Amico G4 = formulario G4
B&S = Benndorf – Schöne L3, L4 = formulari L3 e L4
Bisc. = Biscari NV = non vista (da Kaibel)
Ben. = Benedettini Sic. N-E = Sicilia nord-orientale
Ber. = Bertucci Tard. = Tardìa
Black. = Blackburne (vd. p. 14 n. 35) To. = Torremuzza (To.2 = 2. edizione)
CT = Catania Tornab. = Tornabene
Fe. = Ferrara
dei Benedettini, mutila a destra. Ovviamente ho controllato che i frammenti conservati nel Museo Civico non
appartengano alle epigrafi segnalate dagli autori anteriori nelle due collezioni maggiori catanesi.