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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 193<br />

l'iscrizione nel Museo Biscari; Mommsen la collocò tra le urbane. Credo che sia catanese, perché è<br />

frammentaria, contiene il gentilizio Arrius, ben attestato a Catania (vd. 58) e perché conteneva<br />

probabilmente la sigla D. M. S. (vd. l'apparato e pp. 123-24).<br />

D(is) M(anibus) [s(acrum).]<br />

Arria[---]<br />

vix(it) [ann(is)]<br />

XLV[---];<br />

5 Arriu[s Epityn-]<br />

chan[us --- f(ecit).]<br />

CIL VI 12386; CIL X 1088*, 46 (Mommsen). Torremuzza 1769 1 , 164 nr. 12; 1784 2 , 172 nr. 13 (da I. Biscari, cfr. sopra,<br />

p. 45).<br />

1: Ho integrato D M [S] per motivi di impaginazione. 2: Il nome della defunta poteva anche essere al<br />

genitivo (L5), visto che l'A non è interamente visibile; ma il nominativo (L4) è più comune.<br />

La seconda riga conteneva anche il cognome di Arria (anche se il cognome Arrianus/-a<br />

sarebbe teoricamente possibile, è verosimile che il primo nome sia il gentilizio, visto anche il<br />

nome del dedicante). Epitynchanus è l'alternativa più verosimile per il cognome del<br />

dedicante. 121 – Il formulario è L4 o L5. – Datazione: II secolo.<br />

61. Inv. 527 (Sala VII, 171). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea mutila a destra. Traccia di una cornice in basso (o forse la superficie era poco<br />

accuratamente levigata). Retro e lato superiore lisci. 15 x (18) x 2,5; alt. lett. 1,3-1,6. Mancano le<br />

traverse delle A. Linee guida. Punti a forma di uncino. Sul retro, alcune lettere scritte con inchiostro,<br />

che non abbiamo potuto decifrare.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. La segnalazione più antica risale a Ferrara, tra iscrizioni che<br />

"sono tutte nel biscariano, e quasi tutte portate dal principe da Roma". Mommsen collocò l'epigrafe<br />

tra le urbane. Non conosciamo la fonte dello storico catanese, ma se la frase "quasi tutte" corrisponde<br />

alla realtà, il gruppo contiene anche una o più iscrizioni siciliane. Tra le epigrafi del gruppo, questa<br />

mi sembra la candidata più probabile per essere siciliana (cfr. p. 55). Visto che l'iscrizione è<br />

frammentaria, e contiene il gentilizio Atilius, portato dal duoviro al nr. 17, e l'invocazione D. M. S.<br />

(pp. 123-24), ritengo verosimile la provenienza locale.<br />

D(is) M(anibus) s(acrum).<br />

Atilio Ones[imo],<br />

vix(it) ann(is) C`[---]<br />

XL, Rufio f[ecit (?)].<br />

CIL VI 12622; CIL X 1088*, 51 (Mommsen). Ferrara 1829, 433 nr. 20.<br />

3: L'ultima lettera omessa da Mommsen. C, O e Q sono teoricamente possibili; nessuna va bene per la cifra<br />

dell'età, soprattutto se essa continua nella riga seguente. Quindi, forse annis c[irciter] / XL; altrimenti, una frase<br />

come ann(is) q[uattuor / q[uinque, d(iebus)] / XL. Ma scrivere la cifra per intero sarebbe anomalo. 4: Oppure, ad es.,<br />

f(ilius) [fec(it)] o f[rat(er) f(ecit)].<br />

Il formulario è L5. Teoricamente, ci sono altre possibilità per il cognome, ad es.<br />

Onesiphorus, ma Onesimus è il più verosimile, perché non c'è molto spazio (Onesimus è, inoltre,<br />

molto comune). – Come parallelo della possibile lettura annis c[irciter] / XL, si può segnalare<br />

121 Epitynchano(n) è inverosimile; cfr. LGPN IIIA 149 (due attestazioni siciliane di Epitynchanus, entrambi a<br />

Siracusa).

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