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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 347<br />

352. Inv. 899 (Sala IX, 78). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini (già Biscari). 263<br />

Lastra marmorea ricomposta da due frammenti. Superficie gravemente danneggiata. Retro liscio.<br />

Decorata a destra con la figura di un orante e con colomba su una tavola. 22 x 42 x 0,8; alt. lett. 2,8-3,5.<br />

Provenienza urbana. "Anno 1733 in coemeterio Callisti detectus est loculus vase sanguineo notatus, &<br />

ita scriptus" Lupi; così anche Marangoni, che continua: "lapis periit in incendio nostrae domus". Il<br />

luogo di ritrovamento viene oggi chiamato Catacomba di Domitilla. Trasportata a Catania nel<br />

Settecento. Segnalata nel Museo Biscari da Torremuzza, Ferrara e Mommsen (vd. nota 263), ma da<br />

Silvagni nei locali dell'ex Museo dei Benedettini.<br />

Martura<br />

in pace.<br />

ICUR I 2688 (Silvagni, che cita tutti gli autori anteriori) = III 8539 (soltanto da Lupi e Marangoni); CIL X 1088*, 441<br />

(Mommsen). A. M. Lupi, Dissertatio et animadversiones ad nuper inventum Severae martyris epitaphium, Panormi 1734,<br />

32 nota 5 (da cui G. Marini, Cod. Vat. lat. 9073 p. 745 nr. 12); G. Marangoni, Acta S. Victorini episcopi Amiterni et<br />

martyris illustrata, Romae 1740, 117; Torremuzza 1769 1 , 252 nr. 39; 1784 2 , 269 nr. 44 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45; da<br />

Torremuzza, G. Marini, Cod. Vat. lat. 9074 p. 829 nr. 13); Ferrara 1829, 435 nr. 24; dagli autori anteriori De Rossi,<br />

scheda 5204 (cit. nelle ICUR). – Da Silvagni: ILCV 2509A adn.<br />

1: MARTYR ICUR 8539 da Lupi e Marangoni; manca la colomba nella loro descrizione. Nel disegno di<br />

Silvagni la colomba sta su un cestino di pane, ma l'interpretazione mi pare erronea. 2: L'A, vista da Ferrara e<br />

Silvagni, non è più leggibile.<br />

Si tratta di una variante del nome tipicamente cristiano Martyria. – Datazione: IV – V<br />

secolo.<br />

353. Inv. 619 (Sala VII, 263). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. Retro lavorato, ma non liscio, lato destro liscio. 28,5 x 47 x 4,2; alt. lett. 3,0-4,8. Lettere<br />

profonde. 1: F senza tratto medio. Linee guida.<br />

Provenienza probabilmente urbana. Segnalata nel Museo Biscari a partire da Torremuzza, l'iscrizione<br />

fu collocata tra le urbane da Mommsen. A mio avviso questa soluzione è verosimile, viste le<br />

dimensioni della lastra e la paleografia delle lettere, incise in uno stile molto decorativo.<br />

Primitibus, Filicissima<br />

fecerut.<br />

ICUR I 2690 (da Mommsen); CIL X 1088*, 447 (Mommsen). Torremuzza 1769 1 , 183 nr. 107; 1784 2 , 193 nr. 123 (da I.<br />

Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 414 nr. 10; dagli autori anteriori e dalla scheda di Mommsen, De Rossi,<br />

scheda 5814 (cit. nelle ICUR). – Dalle ICUR: ILCV 3988D.<br />

1: FELICIS Mommsen.<br />

Datazione: IV-V secolo.<br />

354. Inv. 712 (Sala VIII, 59). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Decorata con un ramoscello a sinistra e con un pesce in basso a destra. 21 x 42 x 1,8;<br />

alt. lett. 3,5-6,0. Lettere irregolari. Punti tra alcune parole.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Scammacca, tra iscrizioni evidentemente<br />

importate da Roma nel Museo dei Benedettini di Catania (cfr. cap. 1.3.2.5). Trasportata a Catania<br />

263 Torremuzza, Mommsen e apparentemente anche Ferrara segnalano la lapide nel Museo Biscari, Silvagni – che<br />

non poteva entrare nel Museo Biscari, cfr. ICUR I (1922) p. 336 n. 1 – nei locali dell'ex Museo dei Benedettini.<br />

Ferrara (1829, 438), non dice dove si conservava il suo nr. 24, ma visto che il suo nr. 23 (il nr. 529 qui, la copia di<br />

ICUR 22459) viene per errore collocato in ambedue musei, e si trovava in realtà nel Museo dei Benedettini, il nr. 24<br />

doveva conservarsi nel Museo Biscari.

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