18.06.2013 Views

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

290 Kalle Korhonen<br />

2. ISCRIZIONI DI PROVENIENZA INCERTA<br />

(242–249)<br />

Non ho voluto collocare le iscrizioni nel seguente gruppo tra catanesi o tra urbane, visto che<br />

non è stato possibile definire se provengono da Roma, da Catania o forse da un altro centro<br />

della Sicilia orientale. Le epigrafi sono ordinate come nella sezione precedente: dopo le<br />

iscrizioni greche seguono le latine pagane, nell'ordine del CIL VI, e quella latina<br />

probabilmente cristiana.<br />

242. Inv. 277 (Sala VI, 85). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea mutila a sinistra, inserita in un quadro di gesso. 24 x 21,5 x tra 1 e 5; alt. lett. 0,7-1,8.<br />

Forme delle lettere: alfa, delta e lambda con braccio in alto; ∈, y, m, O, TT, %; fi tondo e montante; v. 7-8:<br />

kappa montanti; il primo kappa a r. 7 inserito sopra la riga. 10: DE in nesso. Punti triangolari; punti<br />

anche tra AXIL e LEU% (r. 5) e LIOI e O (r. 9).<br />

Provenienza: Roma o Catania. La segnalazione più antica dell'iscrizione risale a Müller, che la vide<br />

nella collezione dei Benedettini. Descritta da Mommsen, fu collocata da Kaibel tra le catanesi, con il<br />

commento "incertae originis". Alla r. 3 viene definita la provenienza del defunto, ma purtroppo non il<br />

luogo dove la famiglia arrivò e dove il figlio morì. Favorevole per la provenienza urbana è<br />

soprattutto la paleografia: i paralleli più vicini sono urbani (ad es. IGUR 1215, 1240, 1329 e 1287,<br />

molto simile), ma le lettere sono meno curate in questa iscrizione. Se è urbana, dovrebbe trattarsi di<br />

una lapide trasportata da Scammacca negli anni '40 del Settecento e raccolta nella collezione dei<br />

Benedettini. È, comunque, notevole che non venga segnalata nel codice Marucelliano A 77 (vd. pp.<br />

26-27); meno significativo è il silenzio di Torremuzza e Ferrara nei confronti dell'epigrafe (cfr. p. 121).<br />

Insomma, la provenienza non risulta definibile.<br />

[--- f]¤`loi zhtÆson-<br />

[tew §m': §ny]ãde ke›me nÆpi-<br />

[ow »kÊmo]row ÉEf°sou megã-<br />

[lhw d¢ pol]e¤thw: patrÚw d°<br />

5 [§stin (?) ˆnom]a ÉAxilleÊw, Strato-<br />

[n¤kh d° m]ou mÆthr: mo›ra dÉ dv-<br />

[k° moi œ]de yane›n: •'k'k°deka<br />

[th zÆ]saw ke›mai d¢ nËn<br />

[le¤pvn fãow] ±el¤oio: mn∞ma d° moi<br />

10 [én°yhke (?) PÒp]liw A‡liw ÉAxileÁw patÆr.<br />

IG XIV 466 (da Mommsen). CIG III 5699 (descritta da K. O. Müller nell'inverno 1839/40) (dal CIG Kaibel 1878, 290<br />

nr. 718). – Dalle IG: R. Cagnat, Inscriptiones Graecae ad res Romanas pertinentes I, Paris 1911, 167 nr. 510. – Cfr.<br />

Manganaro 1994, 95 nr. VIII.<br />

1: LILOI Mommsen, non integrata da Kaibel (IG); l'asta che precede LOI sembra piuttosto verticale (I o P)<br />

che obliqua (L). 1-2: "zÆthson vel zhtªw ˆn/[oma]" Kaibel, ma non si tratta di un carme acrostico; l'integrazione<br />

f]¤`loi zhtÆson/[tew] è stata suggerita da Giovanni Salmeri. 3-9: i supplementi sono quelli di Kaibel (IG). 10: LI% già<br />

Kaibel, ma senza capire che le lettere fanno parte del prenome.<br />

L'iscrizione, scritta parzialmente in esametri, in molti punti non segue il metro. La<br />

prima parola doveva essere un verbo come "venite" o "sentite"; manca il primo metron e la<br />

prima sillaba del secondo. Il primo verso finisce con ke›me, il secondo con [pol]e¤thw. – Il nesso<br />

§nyãde ke›mai è comune negli epigrammi pagani (vd. ad es. Ferrua 1941, 219). – Quanto al

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!