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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 245<br />

161. Senza nr. inv. Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Frammento destro di una lastra marmorea. Retro grezzo. La parte mancante in basso fu vista da<br />

Mommsen. (10) x (12) x 2,5; alt. lett. 2,8-3,0.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. La segnalazione più antica risale al Mommsen, che vide<br />

l'iscrizione nel Museo Biscari e la collocò tra le urbane. Visto, comunque, che si tratta di un piccolo<br />

frammento (cfr. cap. 3.4), la provenienza locale sembra più verosimile; c'è, inoltre, una somiglianza<br />

tra questo e il nr. 85.<br />

------<br />

[---] vibi<br />

[sibi et s]uis<br />

[feceru]nt.<br />

CIL VI 30629, 13; CIL X 1088*, 412 (Mommsen).<br />

1: cioè, vivi. L'ultima riga, vista solo da Mommsen, è stata indicata con sottolineatura.<br />

Sarebbe anche possibile leggere una forma del gentilizio Vibius, ma l'interpretazione<br />

come vivi sembra più verosimile, in base al formulario che segue (L7). – Datazione: I-II secolo.<br />

162. Inv. 421 (Sala VII, 65). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Frammento inferiore di una lastra marmorea. Retro liscio. (12) x (11) x 2,3; alt. lett. 1,6-2,0. F<br />

corsiveggiante; nella M, le aste medie non arrivano in fondo riga. 3: F montante. 1 e 3: punti a forma<br />

di virgola.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. La segnalazione più antica del frammento risale ad Amico, che<br />

non indica il luogo di conservazione; è comunque verosimile che sia appartenuto alla collezione dei<br />

Benedettini. Mommsen, che non lo vide, lo collocò tra le iscrizioni urbane. La provenienza catanese è<br />

tuttavia preferibile, visto che si tratta di un frammento segnalato già da Amico (cfr. p. 12 e cap. 3.4).<br />

------<br />

[---] vixit an[n(is) ---]<br />

[--- infelic]issimi pare[ntes ---]<br />

[sibi et su]is fec(erunt).<br />

CIL VI 30630, 2; CIL X 1088*, 400 (da Amico). Amico 1741, 228 nr. 36 (la seconda) (da cui Torremuzza 1769 1 , 275 nr.<br />

76; 1784 2 , 294 nr. 77).<br />

Le lettere viste da Amico, ma non più leggibili, sono state indicate con sottolineatura. 3: FECE Amico, ma<br />

c'è uno spazio dopo FEC; l'integrazione è mia e presuppone che la lettura IS di Amico sia corretta.<br />

Datazione: II secolo – prima metà del III.<br />

163. Senza nr. inv. Magazzino superiore. Museo Civico.<br />

Frammento destro di una lastra marmorea. Retro liscio. (13,5) x (9) x 2,5; alt. lett. 3,5. Linee guida.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. Per un frammento così piccolo, appartenuto alle collezioni<br />

civiche, la provenienza dalla zona catanese sembra probabile (cfr. cap. 3.4).<br />

------<br />

[---]S<br />

[---]AE<br />

------<br />

Inedita.<br />

È un frammento dei secoli I-II.

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