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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 399<br />

545. Inv. 499 (Sala VII, 143). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio. 23,5 x 37 x 2,6; alt. lett. 2,2-2,7. Mano A. Scrittura continua. 1 IED, 2 BI, 3<br />

la C iniziale scritte tra le righe.<br />

ied fecit gallicvs / bi pater filio svosqve / callico qvi vixit / orsit annvm eivn / 5<br />

decimenses<br />

CIL X 1089*, 107. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 150r; Anonimo (2), cod. cit. f. 143r.<br />

Fecit Gallicus pater filio suo Gallico, qui vixit annum unum, decem menses; il formulario è un<br />

po' sospettabile. Le lettere IED, BI, SQVE, ORSIT e EI sembrano appartenere a un'altra frase<br />

copiata senza un ordine particolare, ma più non si può dire.<br />

546. Inv. 896 (Sala IX, 75). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. 14 x 18 x 2,4; alt. lett. 1,7-2. Mano B, ma con apicature. 2: seconda N inversa. Spazio<br />

notevole tra le righe 1 e 2, piccolo tra 2 e 3, il che potrebbe significare che nell'originale il testo di 2-3<br />

era su una riga. Scrittura continua.<br />

libia marcia / ovae dp v non i/vl·d<br />

CIL X 1089*, 125. Torremuzza 1769 1 , 270 nr. 51; 1784 2 , 288 nr. 52 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45).<br />

L'originale era l'epitaffio di una Libia (= Livia) Marcia che fu deposita V Non. Iul. Poteva<br />

essere frammentaria; Le parole quae e D (per dies, diebus) sembrano far parte dell'indicazione<br />

dell'età. (L'archetipo non può essere ICUR VII 17482, l'epitaffio di una Livia Maria.)<br />

547. Inv. 726 (Sala VIII, 73). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Mattone di terracotta ("lastra calcarea" per errore Ferrua). Retro liscio. 19 x 35 x 4,1; alt. lett. 2,3-2,5.<br />

Scrittura continua. 1: prima N inversa. Forma del cristogramma: XR.<br />

(chrismon) / marcellino et plombino / pascentiae qve vix a xxi<br />

CIL X 1089*, 134. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 8r (da cui A. F. Gori, Cod. Maruc. A 6 f. 92r; De Rossi 1861, 49<br />

nr. 64). Dalla lapide Ferrua 1938, 65.<br />

È conosciuta soltanto la copia, ma credo che l'archetipo sia autentico, e non si tratti di<br />

un falso inventato; Ferrua ha lasciato il problema aperto. La copia potrebbe riprodurre le<br />

righe nell'ordine erroneo, visto che la data consolare precede il nome e l'età della defunta<br />

Pascentia. I consoli sono Marcellinus e Probinus, del 341.<br />

548. Inv. 597 (Sala VII, 241). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Mattone di terracotta. 14,5 x 24,5 x 3,5; alt. lett. 2-2,7. Mano B. Scrittura continua. 2: punto circolare<br />

sopra la riga.<br />

piv rvfinv an / xxii et m·e vii<br />

CIL X 1089*, 184. Ferrara 1829, 433 nr. 4.<br />

Copiata dall'epitaffio di un [---]pius (?) Rufinus che – se le cifre sono quelle originali –<br />

vixit annis XXII, mensibus VII.<br />

549. Inv. 395 (Sala VII, 39). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Mattone di terracotta. 17 x 21 x 3,8; alt. lett. 1,9-2,3. Mano B.<br />

m·ovolnea / ovolne pisim<br />

CIL X 1089*, 218. P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 10v.<br />

L'originale conteneva una forma del superlativo piissimus e il prenome M.

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