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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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322 Kalle Korhonen<br />

(da Scammacca); R. Venuti, Cod. Vat. lat. 7935 f. 39r; A. Guarnieri, Schede di Osimo f. 215v (da R. Venuti; cit. nel<br />

CIL); Donati 1765, 430 nr. 11 ("ex P. Ab. Galletti"; cit. nel CIL).<br />

Datazione: seconda metà del I secolo – prima metà del II.<br />

301. Inv. 599 (Sala VII, 243). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea. Retro liscio, con un profilo nel lato sinistro. 14 x 21 x 1,7; alt. lett. 2,9-3,6. 2: I e Y<br />

montanti. Punti a forma di uncino.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Venuti: "apparteneva al P. Scammac(c)a, che<br />

l'Anno 1748 mandò in Sicilia p(er) aricchire un Museo" (cfr. cap. 1.3.5). Anche Ferrara specifica: "il<br />

principe la portò da Roma". Luogo di ritrovamento ignoto, ma apparentemente lo stesso monumento<br />

da dove vengono le seguenti due iscrizioni con altri membri della gens Iuventia. – Segnalata nel<br />

Museo Biscari a partire da Torremuzza.<br />

Iuentia M(arci)<br />

lìberta Psyuce.<br />

CIL VI 20953; CIL X 1088*, 207 (Mommsen). R. Venuti, Cod. Vat. lat. 7935 f. 41v; Torremuzza 1769 1 , 127 nr. 30;<br />

1784 2 , 134 nr. 33 (da I. Biscari, cfr. sopra, p. 45); Ferrara 1829, 419 nr. 8.<br />

1: IVENTIA lapide, IVVENTIA Mommsen.<br />

Questa e alcune altre iscrizioni urbane in cui /y/ veniva scritto YV vengono segnalate da<br />

L. Vidman, LF 101 (1978) 66. – La tabella colombariale è databile al I secolo. È possibile che lo<br />

stesso M. Iuventius (il patronus) venga segnalato in 303.<br />

302. Inv. 477 (Sala VII, 121) (fr. superiore). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea ricomposta da due frammenti, mutila negli angoli inferiori. Retro liscio. A destra, una<br />

specie di listello. 25 x 22,5 x 1,1; alt. lett. 1,1-3,2. Come segni divisori, foglie di edera e punti a forma<br />

di uncino.<br />

Provenienza probabilmente urbana. La segnalazione più antica risale a Torremuzza, che secondo il<br />

quale l'iscrizione veniva conservata nel Museo Biscari; fu collocata tra le urbane da Mommsen. La<br />

soluzione pare giusta: mancano gli elementi che riportano nell'ambito tipicamente catanese. La stessa<br />

collezione conteneva, inoltre, due altre iscrizioni – la precedente e la seguente – con membri della<br />

gens Iuventia, che provengono sicuramente da Roma (ma questa è più recente delle altre due). –<br />

Trasportata a Catania nel Settecento.<br />

D(is) M(anibus).<br />

Iuventiae Veneriae<br />

coniugi suae<br />

bene merenti Firmius<br />

5 Florentinus et mater<br />

fecaerunt; quae vixi(t)<br />

ann(is) XXV, m(ensibus) XI, d(iebus) XXII.<br />

CIL VI 20957; CIL X 1088*, 208 (Mommsen). Torremuzza 1769 1 , 139 nr. 29; 1784 2 , 145 nr. 30 (da I. Biscari, cfr. sopra,<br />

p. 45); Ferrara 1829, 428 nr. 14.<br />

La parte perduta dopo Mommsen è stata indicata con sottolineatura. Soltanto il frammento superiore<br />

veniva esposto nel Museo Civico, visto che le misure dell'Inventario si riferiscono a quello.<br />

5-6 mater è stata aggiunta come ripensamento, cambiando anche il verbo in plurale. –<br />

Come confronto paleografico, si può segnalare CIL VI 12524 (Index Mus. Vat. 1, 210 nr. 50). –<br />

Datazione: fine del I secolo – II secolo.

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