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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 331<br />

319. Inv. 347 (Sala VI, 155). Magazzino del cortile. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra ansata marmorea. Retro e lati lisci. Campo epigrafico riquadrato da un solco e, in alto e in basso,<br />

da lineole ondulate che continuano sulle anse. Nei lati del campo epigrafico, fori per affissione (3 per<br />

lato). 22 x 40 x 2,0; alt. lett. 1,2-3,0. Lettere poco profonde in basso. Caratteristiche corsiveggianti<br />

soprattutto nelle A (le traverse mancano spesso), le M e le N. 1: I, 6: L montanti. Punti triangolari.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Scammacca nel Cod. Maruc. A 77, tra iscrizioni<br />

importate da Roma nel Museo dei Benedettini di Catania (cfr. cap. 1.3.2.5). Le lastre ansate di questo<br />

tipo non sono attestate a Catania. Trasportata a Catania negli anni '40 del Settecento, perché segnalata<br />

nel codice menzionato.<br />

Dìs Manib(us).<br />

Pompeia Procula<br />

vix(it) anni(s) XXIII et<br />

mens(ibus) III; Cocceia<br />

5 Urbana mater,<br />

L(ucius) Naevius Primus coniuci<br />

ben(e) merent(i) et filiae fec(erunt).<br />

CIL VI 24565; CIL X 1088*, 283 (Mommsen). P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 152r; Anonimo (1), cod. cit. f. 142v.<br />

È notevole che il nome della madre della defunta viene segnalato prima di quello del<br />

marito. – Datazione: seconda metà del I secolo – inizi del II.<br />

320. Inv. 649 (Sala VII, 293). Magazzino superiore. Collezione dei Benedettini.<br />

Lastra marmorea mutila in alto. Retro liscio. 30 x 29 x 1,4; alt. lett. 3,2-4,4. Caratteristiche corsiveggianti:<br />

i tratti orizzontali tendono verso l'alto. Punti triangolari.<br />

Provenienza urbana confermata dalla segnalazione di Scammacca nel Cod. Maruc. A 77, tra iscrizioni<br />

evidentemente importate da Roma nel Museo dei Benedettini di Catania (cfr. cap. 1.3.2.5). Mancano<br />

le caratteristiche catanesi. Trasportata a Catania negli anni '40 del Settecento, perché segnalata nel<br />

codice menzionato.<br />

{{D(is) M(anibus)}}<br />

Ponti Primi,<br />

qui vixit annis *X*I;<br />

reliquias condidit<br />

5 Cornelius Castus.<br />

CIL VI 24730; CIL X 1088*, 289 (Mommsen). P. Scammacca, Cod. Maruc. A 77 f. 6v (da cui A. F. Gori, Cod. Maruc.<br />

A 6 f. 83r); Anonimo (1), Cod. Maruc. A 77 f. 142r.<br />

1: Le lettere D M furono erase apparentemente in un'epoca nettamente posteriore all'incisione<br />

dell'iscrizione (influsso del cristianesimo?).<br />

Il nesso reliquias condidit è singolare nelle iscrizioni urbane. La parola reliquiae compare<br />

talvolta nelle iscrizioni funerarie, ma a Roma insieme con il verbo condo soltanto<br />

nell'epigramma CIL VI 34866 e qui. – Datazione: II secolo.<br />

321. Inv. 520 (Sala VII, 164). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Stele marmorea centinata con corona vittata incisa e acroteri a palmetta incisa, mutila in alto. Campo<br />

epigrafico riquadrato da un solco. 29,5 x 21,5 x 2; alt. lett. 1,7-2,0. Punti triangolari.

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