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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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D(is) M(anibus) s(acrum).<br />

L(ucius) Státius<br />

Zosimus<br />

v(ixit) a(nnis) LXV.<br />

La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 233<br />

CIL VI 26818; CIL X 1088*, 333 (Mommsen). Torremuzza 1769 1 , 184 nr. 119; 1784 2 , 196 nr. 139 (da I. Biscari, cfr.<br />

sopra, p. 45); Ferrara 1829, 278 nr. 2.<br />

Datazione: fine del I – II secolo.<br />

135. Senza nr. inv. Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Frammento inferiore destro di una lastra marmorea. (Non è chiaro se il lato destro è mutilo; il lato è<br />

lavorato ma obliquo rispetto al testo.) Retro liscio; superficie danneggiata. (15) x (18,5) x 1,9; alt. lett.<br />

1,5-2,2. Il segno alla fine delle righe 1 e 4 – nella r. 4, separato dal testo – è apparentemente un punto<br />

ingrandito e usato come ornamento (anche se assomiglia a una C retroversa, essa sarebbe fuori posto<br />

qui). 3: punto a forma di uncino.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. L'unica segnalazione è quella del Mommsen, che collocò<br />

l'iscrizione tra le urbane. Sembra che il frammento sia stato così ridotto già quando lo vide<br />

Mommsen, e quindi non credo che sia stato importato da Roma o da un'altra città siciliana (cfr. cap.<br />

3.4).<br />

------<br />

[---]N[-]VR[-]A+<br />

[---] Stephan[u]s`<br />

[--- vi]xit annis<br />

[---]*I*I.<br />

CIL VI 26838; CIL X 1088*, 334 (Mommsen).<br />

1: NIVRIA+ Mommsen, ma tra N e V c'è troppo spazio per una I. [ce]nturia è più probabile, ma sembra<br />

assurda qui. 2: STEPHANIAN, con AN finali in nesso, Mommsen. 171 Le tracce delle lettere che rimangono nella<br />

lapide non concordano con la sua lettura; credo di vedere le curve dell'ultima S. 3: IL·ANNIS, 4: *IL Mommsen.<br />

Datazione: I – II secolo.<br />

136. Inv. 921 (Sala IX, 100). Magazzino superiore. Collezione Biscari.<br />

Lastra marmorea ricomposta da tre frammenti. Retro liscio. 15,5 x 31 x 3,6; alt. lett. 0,8-1,5. Scrittura<br />

corsiveggiante. 2-4: I montanti; 3: F montante. 3: le A senza traversa. Punti tondi.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. L'unica segnalazione è quella del Mommsen, che collocò<br />

l'iscrizione tra le urbane. Sembra, comunque, più verosimile la provenienza catanese, anche se il caso<br />

è difficile. Il formulario è L4 (ma con la sigla D. MN.) (cfr. pp. 123-24), e l'aspetto esterno è<br />

notevolmente modesto.<br />

D(is) M(a)n(ibus).<br />

Thelonìcus Caesar¢iÜs XV;<br />

familia eì fécit bene<br />

merentì.<br />

171 La lettura fu emendata in STEPHANINA da H. Solin, Arctos 16 (1982) 208 = Solin 1998, 164, e segnalata come<br />

unica attestazione urbana di questo cognome in Solin 1982, 1187.

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