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L a c o l l e z i o n e e p i g r a f i c a d e l M u s e o C ... - E-thesis

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La collezione epigrafica del Museo Civico di Catania 171<br />

confronto con il nr. 22 e il suo supplemento II[VIRO]. Comunque, le due iscrizioni sono<br />

completamente diverse, e il fatto che il cognome Paternus viene menzionato in ambedue deve<br />

essere una pura coincidenza. 74 Per l'interpretazione, un'ipotesi intelligente è stata avanzata<br />

da Manganaro: si tratterebbe di un albo comunale, con i magistrati più alti segnalati sotto la<br />

datazione consolare. C'è un parallelo a Taormina, ma non molto simile e nettamente più<br />

antico, pubblicato dallo stesso Manganaro. 75 (L'interpretazione dell'elenco dei nomi CIL X<br />

7044, che lo studioso adduce come un altro parallelo, è difficile.) Se le righe 1 e 4 contengono<br />

veramente i nomi dei consoli, le notizie sono relative agli anni 268 e 269, quando i consoli<br />

furono Marinianus e Paternus per la seconda volta, e l'imperatore Claudio il Gotico e<br />

Paternus per la terza volta. 76 I nuovi nomi venivano evidentemente incisi annualmente; così<br />

si spiegherebbero lo spazio tra le righe 3-4 e la diversità paleografica. 77 – D'altra parte,<br />

nell'unica altra testimonianza a me nota con la datazione del 268, 78 l'ordine dei nomi è<br />

diverso (Paterno prima di Mariniano). 79<br />

ISCRIZIONE ONORARIA DEDICATA DALLA CITTÀ DI LAODICEA DI SIRIA<br />

27. Inv. 295 (Sala VI, 103). Magazzino del cortile. Museo Civico.<br />

Frammento superiore destro di una lastra marmorea, inserito in un quadro di gesso. Lati conservati<br />

lisci. (14) x (16) x tra 0,5 e 5; alt. lett. 2,0-2,4. Forme delle lettere: alfa con la traversa spezzata; E; kappa<br />

con bracci brevi; O, S. "MC" scritta a matita.<br />

Provenienza: probabilmente Catania. Per un frammento così piccolo in greco del Museo Civico, non<br />

segnalato da alcun autore, è preferibile la provenienza catanese (vd. pp. 64, 66-67, cap. 3.4).<br />

[ÑH pÒliw (?) ÉIouli°vn t«n ka‹ L]aodik°-<br />

[vn t«n prÚw yalãss˙ t]∞w flerçw<br />

[ka‹ ésÊlou ka‹ aÈtonÒ]mou<br />

------<br />

Inedita.<br />

L'integrazione con la titolatura di Laodicea mi è stata proposta da Mika Kajava, che ringrazio sentitamente.<br />

I supplementi si fondano sullo spazio disponibile (vd. la rappresentazione grafica sotto). Come dedicante, anche ı<br />

d∞mow è possibile.<br />

HPOLISIOULIEVNTVNKAILAODIKE<br />

VNTVNPROSYALASSHITHSIERAS<br />

KAIASULOUKAIAUTONOMOU<br />

Il frammento contiene una parte della titolatura della città di Laodicea sul Mare (prÚw<br />

yalãss˙ o §p‹ tª yalãss˙), una città portuale nella Siria settentrionale. È finora l'unica dedica<br />

74 Mi pare incomprensibile perché Molé Ventura considera ancora possibile l'ipotesi di Mommsen. –<br />

Sull'importanza del ritrovamento per Biscari, vd. p. 88.<br />

75 Cronache di archeologia e di storia dell'arte 3 (1964) 39-41 n.ri 2-3.<br />

76 A. Degrassi, I Fasti consolari dell'Impero romano (Sussidi eruditi 3), Roma 1952, 72.<br />

77 Contrariamente a quanto pensa Molé Ventura, è ben possibile che la prima redazione di un albo di questo tipo<br />

risalga all'epoca anteriore degli anni 268 e 269; poteva essere la continuazione di una tradizione più lunga.<br />

78 CIL III 3525 = 10492 = ILS 2457 cfr. AE 1993, 1310 (Aquincum). La lettura è incerta in ICUR 8716 = ILCV 3315,<br />

ma mi sembra preferibile l'integrazione di de Rossi, con i consoli del 279.<br />

79 Sembra meno verosimile che si tratti, ad es., dei nomi degli ufficiali di un collegium, preceduti dai duoviri.

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